A seguito della risposta fornita dall’assessore alla Sanità della Regione Piemonte all’interrogazione del consigliere Domenico Rossi in consiglio regionale, il Coordinamento 15 Febbraio ha diffuso un comunicato in cui denuncia gravi criticità nella gestione del cantiere del liceo artistico Casorati.
I lavori, necessari per il recupero della sede scolastica, sono stati al centro di un’intensa mobilitazione: da ottobre in poi studenti, insegnanti, sindacati e associazioni hanno più volte organizzato manifestazioni e presentato esposti, l’ultimo dei quali – a dicembre – si concentrava proprio sulla gestione dell’amianto.
«Contrariamente a quanto affermato nei mesi scorsi dai rappresentanti politici e tecnici della Provincia di Novara, nel cantiere l’autorità ispettiva ha contestato illeciti di rilevanza penale – dicono dal Coordinamento 15 Febbraio a cui aderiscono Comitato Genitori, Insegnanti e Discenti del Liceo Casorati, Medicina Democratica Novara-VCO, Non Una Di Meno Novara, Rete Salute Sicurezza Lavoro, Spazio Sociale ARCI Fratellanza, USB Novara -. Un elemento che, secondo il Coordinamento, comincia a dare riscontro concreto ai due esposti presentati in Procura nell’ottobre e dicembre 2024, frutto di una controinchiesta indipendente condotta sul campo da alcuni suoi membri. Dal riscontro fornito in sede istituzionale si apprende che il cantiere avrebbe dovuto essere attivato nel periodo estivo e chiuso dopo circa 50 giorni. Tuttavia, i lavori sono iniziati a scuola aperta nel maggio 2024 e si sono protratti sino al 3 gennaio 2025, con evidenti ripercussioni sulla didattica e sulla sicurezza di studenti e lavoratori».
«Tra le cause del prolungamento del cantiere e del relativo aumento dei costi, c’è un decreto del presidente della Provincia datato 17 aprile 2025 che segnala la presenza non prevista di malta tra i coppi e le lastre in cemento-amianto, con i coppi mai indicati nel Piano di lavoro approvato nell’estate del 2023 – proseguono dal Coordinamento -. Lo stesso decreto ha comportato ulteriori proroghe del cantiere finanziato con fondi Pnrr, generando nuovi disagi per l’intera comunità scolastica».
Il Coordinamento solleva diversi interrogativi: «Com’è possibile che un edificio scolastico con materiali contenenti amianto non sia mai stato sottoposto agli obblighi di manutenzione e controllo previsti dal decreto ministeriale? E perché, alla luce degli “imprevisti”, il Piano di lavoro non è stato aggiornato?».
Secondo il Coordinamento ci sarebbero anche alcune «incongruenze documentali: una tabella, fornita tramite accesso agli atti, riporterebbe il campionamento nel 2021 di 2.000 mq di pavimentazione in vinil amianto confinata in via Greppi, all’ingresso principale del liceo. Tale pavimentazione non compare nel Documento di valutazione dei rischi dell’istituto ed era dunque ignota ai responsabili della sicurezza. Situazione analoga alla sede del liceo musicale in via Camoletti, dove si trovano pavimentazioni viniliche usurate, ma la composizione dei materiali resta sconosciuta per mancata risposta agli accessi agli atti».
Da qui nuove domande: «Esiste uno storico provinciale affidabile della gestione e del controllo degli MCA (Materiali Contenenti Amianto)? Esiste una mappatura aggiornata delle scuole del territorio seguita al censimento degli anni Novanta?».
Per il Coordinamento 15 Febbraio «mentre il vicepresidente della Provincia con delega all’Edilizia, Andrea Crivelli, dichiarava pubblicamente che “Asl Novara non ha riscontrato problemi”, alcuni membri attivi nella denuncia delle irregolarità sono stati identificati o accusati di procurato allarme».
Secondo il Coordinamento «la carenza di trasparenza istituzionale, il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza, e la discriminazione dei soggetti critici rappresentano un pericoloso precedente che ha spinto associazioni, gruppi informali e singoli cittadini a unirsi nella difesa dei diritti e dei beni comuni».
Replica il consigliere Crivelli: «La posizione della Provincia è stata ampiamente documentata nei mesi scorsi, con riferimenti puntuali e trasmissione di tutte le documentazioni richieste. Ad oggi non abbiamo agli atti alcun documento nuovo, anche in ragione del fatto che il cantiere è ormai concluso nelle sue lavorazioni. Non riteniamo pertanto necessario fornire più alcun riscontro a una narrazione che serve solo a fomentare polemiche».