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Camera di commercio: «Scenario economico piemontese in lenta ripresa ma tasse troppo alte»

In Camera di commercio focus sulle prospettive 2023 con le associazioni di categoria del territorio

Crisi energetica, inflazione, materie prime: sono le sfide che da tempo caratterizzano gli scenari economici e con cui le imprese si trovano a fare i conti nella propria attività. Venerdì 24 febbraio si è svolto a Novara, presso la sede camerale, il secondo incontro del percorso condiviso che ha preso il via nello scorso mese di ottobre su iniziativa della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte con la partecipazione delle associazioni datoriali delle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO.

L’obiettivo è quello di approfondire l’impatto di questi temi sul tessuto produttivo locale, attraverso un’analisi delle prospettive per l’anno 2023. Presenti e in collegamento i rappresentanti delle associazioni di categoria di tutti i settori economici: industria, artigianato, agricoltura, cooperative, commercio, turismo e terziario. «Rispetto a qualche mese fa lo scenario economico si è in parte modificato e in senso positivo, in particolare per quanto riguarda materie prime ed energia, sebbene alcuni settori, tra cui i trasporti, risentano di rincari persistenti» ha commentato Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Più complesso appare il tema dei tassi, dati i potenziali effetti dirompenti che la loro variazione può causare sul sistema produttivo». A tracciare il quadro dell’attuale scenario economico e dei possibili orizzonti futuri sono stati Maurizio Comoli, professore di economia aziendale dell’Università del Piemonte Orientale e consigliere camerale, e Domenico De Angelis, condirettore Generale del Banco BPM S.p.A.

«Dopo il generale rallentamento economico con cui si è chiuso il 2022, nei primi mesi del 2023 si sono manifestati alcuni segnali positivi, con una riduzione dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione, seppur accompagnati da una volatilità dei costi dell’energia e da un calo dei salari reali – ha spiegato il professor Comoli – Le stime per l’anno in corso risultano complessivamente di moderata crescita, ma di stagnazione per l’economia piemontese: il percorso di recupero sarà comunque accidentato e condizionato dai diversi rischi, in primis quelli geopolitici, a cui si aggiungono un possibile razionamento dell’energia, gli effetti di politiche monetarie restrittive e un’inflazione più persistente del previsto».

Domenico De Angelis ha analizzato il passaggio dalle politiche economiche espansive a quelle attuali restrittive ricordando che guerra e Covid sono stati acceleratori di dinamiche strutturali in atto da tempo. «Trasporti, materie prime ed energia manifestano ancora delle oscillazioni, che appaiono più impattanti per alcuni settori, in primis quello agro-industriale, colpito duramente dalla siccità, ma l’andamento e le previsioni volgono a un recupero dei valori pre-conflitto. Il fenomeno che sta invece diventando sempre più rilevante è quello dei tassi – ha sottolineato De Angelis – di cui possiamo attenderci un ragionevole flesso entro i prossimi 8-9 mesi, che non sarà però così significativo. Tutto dipenderà dal gioco dell’inflazione e dai conseguenti scenari che si apriranno, con effetti decisivi sul potere d’acquisto e sulla vita di imprese e famiglie».

È seguito un dibattito durante il quale sono stati approfonditi ulteriori temi di interesse, tra cui accesso al credito, bonus del settore edilizio, andamento demografico e trend del turismo di prossimità. Tutti i partecipanti hanno condiviso l’esigenza di continuare il percorso di analisi e di confronto, con l’obiettivo di monitorare le evoluzioni dei fattori economici e il loro impatto sull’economia reale del territorio.

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