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Al Faraggiana l’ultima fatica di Lucilla Giagnoni. «Accogliere Dioniso è il primo passo per salvarci la pelle»

Giovedì 4 maggio il ritorno nel teatro novarese dell'attrice e sceneggiatrice con lo spettacolo "DJoniso"

Torna in teatro Lucilla Giagnoni e lo fa “in casa” al teatro Faraggiana dove, giovedì 4 maggio alle 21, proporrà in anteprima nazionale il suo nuovo spettacolo dal titolo “DJoniso”.

L’attrice e sceneggiatrice di diverse opere teatrali, tra cui “Anima mundi” e le due trilogie di “Spiritualità” e “Umanità”, nonché Novarese dell’anno nel 2017, porterà in scena lo spettacolo al fianco dell’amico di lunga data, il conduttore radiofonico e cantante, Alessio Bertallot. «Io e Alessio ci conosciamo da moltissimo tempo – racconta Giagnoni – e tra di noi convive una fortissima sintonia e, tempo fa, abbiamo costruito uno spettacolo che si intitola “Disco inferno” che è una costola di “Vergine madre”, un mio spettacolo totemico dedicato all’inferno. Quando presentammo lo spettacolo al teatro Olimpico di Vicenza, due anni fa, il responso del pubblico fu così positivo da spingerci, oggi, a riprendere in mano un discorso artistico messo in pausa».

«E’ stato inevitabile proseguire la nostra ricerca teatrale comune – continua Giagnoni – che ci ha messi di fronte al tema dionisiaco. Dioniso, nell’antichità, nella cultura tra l’Oriente e la Grecia, è il dio che fonda il teatro e la musica. Alessio è un dj, io sono una teatrante, andare verso le radici per noi è stato estremamente naturale. Il dionisiaco è quello che per tantissime culture è stato il nome dell’irregolarità, di tutto ciò che non ha un ordine costituito, ma anche della possibilità generativa e creativa insospettabile per questo è così legato alle arti. E’ la forza presente in natura, prepotente e stravolgente, come la forza del vulcano e dei terremoti, di una natura che si manifesta nella sua potenza imprevedibile cui noi spesso attribuiamo caratteristiche negative semplicemente perchè, noi, non siamo in grado di riconoscerle l’immensa potenza. Se costruiamo sulle pendici del vulcano e poi attribuiamo allo stesso la responsabilità di aver distrutto le nostre case, dimostriamo che non siamo in grado di riconoscere la forza imprevedibile, rivoluzionaria e rigenerativa che muove la natura e il dionisiaco. Questo perchè l’uomo vuole sempre dominare e relegare tutto a un ordine e controllo che, evidentemente, non ha».

Un grandissimo filosofo come Nietzsche – conclude l’artista – ha dedicato gran parte della propria opera a Dionisio. Dunque, riconoscere, in questo momento di Secolo che sembra dominato dalla negatività, integrare e accogliere Dioniso è il primo passo per salvarci la pelle».

“DJoniso” di e con Lucilla Giagnoni e Alessio Bertallot; sllestimento fonico Paolo Pizzimenti; luci e immagini Bianca Pizzimenti. Per info e biglietti qui.

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Paolo Pavone

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