Lo attendono sul pianerottolo del palazzo, sapendo che l’anziano gira sempre con tanti soldi per pausa di lasciarli in casa, e dopo averlo spintonato gli prendono 5 mila euro e scappano. Ne vengono poi recuperati circa 3 mila, addosso a uno degli aggressori rincorsi dai vicini della vittima, intervenuti subito dopo l’aggressione.
Per il pestaggio violento subito lo scorso 12 novembre da un pensionato novarese di 92 anni, in tribunale uno dei rapinatori, il 39enne G.L., residente a Novara e attualmente in carcere, è stato condannato a 8 anni di reclusione e 3 mila euro di multa, oltre a un anno di libertà vigilata una volta scontata la pena. Il pm aveva chiesto 10 anni, mentre il difensore dell’imputato aveva puntato all’assoluzione mettendo in evidenza che l’anziano non l’aveva riconosciuto e che quindi non c’erano prove sufficienti per poter dire che l’uomo fosse il complice della ladra che invece, quel giorno, era stata fermata nell’immediatezza dalla polizia. La donna ha scelto il rito abbreviato e sarà giudicata separatamente: sentita durante il processo, ha provato a scagionare il conoscente dicendo che in realtà lei era in compagnia di un’altra persona. I giudice non le hanno creduto.
In aula, fra gli altri, ha testimoniato anche la vittima. Ha raccontato di aver subito alcuni furti in appartamento e da allora porta con se, quando esce, tutti i contanti che ha in casa. Lo scorso 12 novembre, rientrando dalla spesa, lo avevano spettato una donna e un uomo, che poi lo avevano picchiato per portargli via il denaro. Nell’immediatezza era stata fermata la donna, da cui erano stati recuperati 3 mila euro; abitante nella stessa zona, probabilmente a conoscenza delle abitudini dell’anziano. Secondo gli investigatori aveva fatto in tempo a passare parte del bottino della rapina al complice, successivamente identificato in G.L. dai testimoni che avevano soccorso l’anziano. I vicini non avevano avuto dubbi: l’avevano riconosciuto negli album della polizia e poi anche in aula nel corso del processo.