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Dal blog Fuori di Cupola

Ormai la certezza è di 100 milioni di euro oltre quelli già stanziati, sempre che bastino più un allungamento del periodo del canone che si dovrà versare al partner privato e forse più ancora, non sappiamo. È l’ospedale nuovo, la Città della Salute e della Scienza, come più pomposamente è stato ribattezzato tanto almeno i nomi nuovi sono gratis.

Quando e se inizieranno i lavori, quando è se verrà scelto il partner finanziario, quali aggiornamenti dei prezzi poi vedremo, bisogna domandarsi legittimamente,  poiché, difficilmente, si può pensare a prezzi bloccati e ce lo insegna la storia di tutti i partenariati pubblico-privato nella realizzazione e gestione delle opere pubbliche a iniziare da Novara. 

Non si può dire che sull’ospedale nuovo per Novara la politica locale sia divisa o litigiosa. Maggioranza di destra e minoranza di centrosinistra sono state spesso e volentieri concordi sul tema  anche se con qualche sfumatura e punzecchiatura.

Le promesse e le punzecchiature da qui alle elezioni regionali si sprecheranno : se mettessimo una tassa su ogni volta che un candidato pronuncerà la parola “Nuovo Ospedale”, anche modesta, potremmo ricavarne una discreta fortuna da destinare ai lavori. 

Non basta che Nastri e Canelli siano uniti e concordi nel chiedere sforzi e voti , senza soldi che deve mettere Cirio, che però deve finanziare ospedali nuovi a Cuneo e a Torino, ma soprattutto senza che Meloni e Giorgetti allarghino i cordoni della borsa, il nuovo ospedale rimarrà un sogno. 

Meloni e Giorgetti possono dire: Novara ha sempre dato moltissimo al centrodestra in termini di consensi vediamo ora di darle un nuovo ospedale,  oppure concludere che tanto li votano abbondantemente a prescindere e tanto vale impegnarsi di più su un ospedale in un altro territorio. 

Anche la parola magica “autonomia differenziata “ vale poco in questo caso.

Un conto sono regioni ricche e già ben attrezzate come sanità e sistema ospedaliero tipo Lombardia e Veneto, per il Piemonte con un bilancio regionale che arranca sempre faticosamente le risorse interne sarebbero sempre limitate.

Insomma delle promesse per un nuovo ospedale potremmo già oggi riempire una ampia biblioteca, solo di queste, senza parlare di altro.

Non ha aiutato la credibilità l’enfasi e la retorica di troppi convegni e inaugurazioni in pompa magna perfino della doverosa, anche a prescindere dall’ospedale, bonifica del terreno su cui dovrebbe sorgere. 

Il 2024 sia l’anno almeno di un fatto, almeno nei primi mesi, se no propongo un’assoluta astensione da dichiarazioni e promesse, a partire dalla campagna elettorale in cui i candidati potranno trovare facilmente argomenti da trattare più seriamente e concretamente.

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Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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