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Il “no” al polo logistico di Pernate arriva in Parlamento con un’interrogazione al ministro Lollobrigida

Il territorio continua a mobilitarsi tra interrogazioni, mozioni e un nuovo ricorso al Tar

Un’interrogazione parlamentare, un secondo e nuovo ricorso al Tar, un esposto alla Procura della Repubblica. Poi altre interrogazioni consiliari, mozioni condivise, mobilitazioni. Sono queste le ultime novità che riguardano il fronte del “no” sul polo logistico di Pernate: un progetto su una superficie di 738 mila metri quadrati proposto da Develog srl. Le hanno illustrate i consiglieri comunali di Novara del Partito Democratico insieme al consigliere regionale Domenico Rossi e all’onorevole Federico Fornaro arrivato appositamente da Roma.

«Quello di Pernate è un caso emblematico e il nostro non è il cartello per fare contento il Comitato, ma perchè c’è una assoluta incompatibilità tra questo progetto e il territorio – ha affermato Fornaro -. Questo è anche un caso che rappresenta un paradosso: se ci esistesse il Comune di Pernate, invece che la frazione, questo insediamento non esisterebbe: è una questione di numeri. Non siamo contro la logistica, ma come tutte le attività, essendo ad altissimo consumo di suolo, si deve trovare un livello di programmazione sovra comunale, bisogna pensare a un Prg regionale della logistica. Ciò che spaventa dell’insediamento di Pernate è la dimensione: un mostro, una violenza in termini urbanistici e di consumo di suolo. Io ero in Finpiemonte è quando è nato il Cim che aveva come scopo l’intermodalità: l’obiettivo è stato raggiunto riducendo l’impatto ecologico con l’interscambio ferro-gomma. Qui non c’è nulla di tutto ciò e se riempiamo i nostri campi coltivati di capannoni, facciamo al fine del Veneto dove la maggior parte dei capannoni sono vuoti. E poi il Governo rilancia il ruolo dell’agricoltura ma ignora quegli stessi principi».

Riguardo l’interrogazione parlamentare Fornaro ha specificato: «L’ho rivolta al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida per sapere cosa pensa di un progetto di questo genere, se davvero non vede una inconciliabilità rispetto ai principi di sovranità alimentare che lui stesso esalta».

Rossi è invece tornato sull’interrogazione presentata in Regione – dopo l’accordo di pianificazione firmato dalla giunta Cirio – sul tema degli “espropri per motivi di pubblica utilità”: «Senza pianificazione arriva il privato, fa proposte e il pubblico può limitarsi a fare il passacarte. La Regione deve mettere mano alla pianificazione altrimenti va in difficoltà: quello di Pernate sarebbe un precedente grave se questa situazione venisse fatta intendere come interesse pubblico».

«Presenteremo un’interrogazione in consiglio comunale – ha detto il capogruppo del Pd di Novara, Nicola Fonzo – per chiedere al sindaco Canelli se è vero che nei giorni scorsi ha incontrato il suo omologo leghista di Galliate Di Caprio e la sua maggioranza chiedendo di esprimere subito un parere favorevole sull’accordo di programma prima delle elezioni di giugno (il Comune di Galliate deve esprimersi in merito perchè attiguo ai territori interessati dal progetto, ndr). Inoltre porteremo una mozione condivisa con le altre forze di minoranza che riprende il tema delle interrogazioni regionali e parlamentari sulla pubblica utilità degli espropri».

I ricorsi al Tar

Il primo ricorso, presentato ormai un anno fa, contro la delibera di giunta comunale, ha avuto un costo di 5000 euro solo per la presentazione dell’istanza. Ora il Comitato ne sta preparando un altro contro la delibera di giunta regionale: altri 5000 euro che i cittadini di Pernate stanno pagando un’altra volta di tasca propria. «questo hub sarà più grande del paese, è questa la strada di sviluppo che vogliamo?» ha commentato Carlo Ferro, presidente del Comitato che poi ha aggiornato sui ricorsi: «Del primo siamo ancora in attesa di sapere quando sarà la data del dibattimento; entro il 6 maggio verrà depositato il secondo. Su 3500 abitanti di Pernate abbiamo raccolto 2500 firme: in uno stato civile sarebbero bastate queste invece i residenti si trovano a dover pagare per qualcosa che è già loro».

L’esposto alla Procura dall’associazione La Torre Mattarella

Non solo Pernate, anche da Novara i cittadini si stanno muovendo. L’associazione La Torre Mattarella presenterà un esposto alla Procura della Repubblica «con la richiesta di accertare se esistano profili di reato – si legge nella nota -. non si vorrebbe che, al danno per il territorio e le riserve d’acqua derivante dalla copertura di una vastissima area, alla diminuzione della produzione agricola locale e all’aumento dell’inquinamento e del traffico nelle zone contermini di Pernate, Galliate, se ne aggiungessero altra natura, meno evidenti ma altrettanto gravi». Prosegue la nota: «L’interrogazione regionale solleva il sospetto che si sia operato al fine di ottenere un indebito vantaggio nella compravendita dei terreni sui quali realizzare la lottizzazione, sfruttando anche la “pubblica utilità” di cui il progetto in questione sarebbe presunto portatore».

Il no secco del sindaco di Galliate

Il primo cittadino di Galliate, Claudiano Di Caprio, non lascia spazio a dubbi. «Come ho già spiegato al sindaco Canelli, questa amministrazione non si occuperà del polo logistico di Pernate – dichiara a La Voce -. È una questione complessa che merita attenzione. Siamo agli sgoccioli di questa legislatura e non ci sono i tempi tecnici per potersene occupare. Si possono trattare solo le situazioni urgenti e questa certamente non lo è».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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