Sì della Regione al polo logistico di Pernate. Il Comitato prepara il ricorso

Approvato l'accordo di pianificazione. La delibera consentirebbe al Comune di espropriare i terreni. Domani incontro con il Comitato nella sede di quartiere

Nei giorni scorsi la giunta regionale ha approvato un accordo di pianificazione che autorizza, previa sottoscrizione da parte dei comuni di Novara e Galliate e della Provincia di Novara, la società Develog a procedere con il progetto di logistica a nord di Pernate denominato “Novara Ecologistica”.

I componenti del Comitato per Pernate hanno promosso una mobilitazione: «Questa decisione – dicono – presa con una disinvoltura che rasenta l’indifferenza, ignora una serie di criticità che non possono e non devono essere trascurate. Primo tra tutti, c’è da sottolineare come questo processo si svolga a dispetto di un ricorso al Tar (avanzato proprio dai cittadini di Pernate contro la delibera di giunta del gennaio 2023 che approvava il progetto, ndr) che ancora attende una risposta. Inoltre l’area destinata allo sviluppo logistico non rispetta a nostro avviso i criteri di coerenza previsti dal Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC), in quanto manca di una vera intermodalità: la mera presenza di una strada di 8 metri non è sufficiente a giustificare l’intermodalità per un autentico sviluppo intermodale da ferro a gomma che non sussiste senza un raccordo ferroviario».

La delibera appena approvata dalla Regione si riferisce al primo step dell’iter urbanistico redatto dal Comune di Novara – come previsto dal Prg – rispetto alle due proposte presentate da Develog e da Cim e che prevedono la realizzazione di un polo logistico (progetto di Develog su una superficie di 738 mila metri quadrati a ridosso del centro abitato di Pernate) e di un parcheggio di mezzi pesanti al servizio della città (progetto di 152 mila metri quadrati di Cim a ridosso del Centro intermodale a ovest della tangenziale di Novara). Due aree che il Comune ha voluto riunire in un’unica pianificazione ma che non sono attigue tra di loro perchè separate dalla tangenziale.

La novità sostanziale contenuta nel testo riguarderebbe gli espropri dei terreni: «Con un atto che appare arbitrario – affermano dal Comitato – ignora tutte le osservazioni mosse negli anni e concede diritti di espropriazione a discapito di chi non intende cedere il proprio terreno, trasformando così un chiaro caso di profitto privato in una presunta pubblica utilità, privando chi dispone un terreno e non vuole vederselo coprire di cemento del diritto di disporre come meglio crede del proprio immobile. Un regalo al soggetto privato, scelto arbitrariamente, che non si dovrà nemmeno interfacciare con la classica contrattazione ma disporrà di una tabella con prezzi che sono circa un quarto del prezzo di mercato attuale».

Solidarietà al Comitato è arrivata dal consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Ci sono alcune questioni che vanno chiarite e per questo ho presentato un’interrogazione che chiede alla giunta regionale di spiegare: se l’accordo di pianificazione sia coerente con il Piano Paesaggistico Regionale; su quali studi o progetti sia stata quantificata la somma 4,5 milioni di euro a carico anche del proponente per le opere necessarie alla sicurezza delle sponde del Terdoppio e della roggia Mora; come si intende procedere qualora venga accolto il pendente ricorso al Tar. “Sono questioni sostanziali a cui dare risposte puntuali perché la vocazione logistica del territorio non può e non deve coincidere con la disponibilità a costruire ovunque come, di fatto, sta avvenendo».

Il Comitato aveva annunciato l’organizzazione di una serie di incontri pubblici per informare i cittadini sugli sviluppi della vicenda. Il primo è in programma domani, 21 marzo, alle 21 nella sala del quartiere per illustrare il nuovo ricorso contro la delibera regionale.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Sì della Regione al polo logistico di Pernate. Il Comitato prepara il ricorso

Approvato l’accordo di pianificazione. La delibera consentirebbe al Comune di espropriare i terreni. Domani incontro con il Comitato nella sede di quartiere

Nei giorni scorsi la giunta regionale ha approvato un accordo di pianificazione che autorizza, previa sottoscrizione da parte dei comuni di Novara e Galliate e della Provincia di Novara, la società Develog a procedere con il progetto di logistica a nord di Pernate denominato "Novara Ecologistica".

I componenti del Comitato per Pernate hanno promosso una mobilitazione: «Questa decisione - dicono - presa con una disinvoltura che rasenta l'indifferenza, ignora una serie di criticità che non possono e non devono essere trascurate. Primo tra tutti, c'è da sottolineare come questo processo si svolga a dispetto di un ricorso al Tar (avanzato proprio dai cittadini di Pernate contro la delibera di giunta del gennaio 2023 che approvava il progetto, ndr) che ancora attende una risposta. Inoltre l'area destinata allo sviluppo logistico non rispetta a nostro avviso i criteri di coerenza previsti dal Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC), in quanto manca di una vera intermodalità: la mera presenza di una strada di 8 metri non è sufficiente a giustificare l’intermodalità per un autentico sviluppo intermodale da ferro a gomma che non sussiste senza un raccordo ferroviario».

La delibera appena approvata dalla Regione si riferisce al primo step dell'iter urbanistico redatto dal Comune di Novara - come previsto dal Prg - rispetto alle due proposte presentate da Develog e da Cim e che prevedono la realizzazione di un polo logistico (progetto di Develog su una superficie di 738 mila metri quadrati a ridosso del centro abitato di Pernate) e di un parcheggio di mezzi pesanti al servizio della città (progetto di 152 mila metri quadrati di Cim a ridosso del Centro intermodale a ovest della tangenziale di Novara). Due aree che il Comune ha voluto riunire in un'unica pianificazione ma che non sono attigue tra di loro perchè separate dalla tangenziale.

La novità sostanziale contenuta nel testo riguarderebbe gli espropri dei terreni: «Con un atto che appare arbitrario - affermano dal Comitato - ignora tutte le osservazioni mosse negli anni e concede diritti di espropriazione a discapito di chi non intende cedere il proprio terreno, trasformando così un chiaro caso di profitto privato in una presunta pubblica utilità, privando chi dispone un terreno e non vuole vederselo coprire di cemento del diritto di disporre come meglio crede del proprio immobile. Un regalo al soggetto privato, scelto arbitrariamente, che non si dovrà nemmeno interfacciare con la classica contrattazione ma disporrà di una tabella con prezzi che sono circa un quarto del prezzo di mercato attuale».

Solidarietà al Comitato è arrivata dal consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Ci sono alcune questioni che vanno chiarite e per questo ho presentato un’interrogazione che chiede alla giunta regionale di spiegare: se l’accordo di pianificazione sia coerente con il Piano Paesaggistico Regionale; su quali studi o progetti sia stata quantificata la somma 4,5 milioni di euro a carico anche del proponente per le opere necessarie alla sicurezza delle sponde del Terdoppio e della roggia Mora; come si intende procedere qualora venga accolto il pendente ricorso al Tar. “Sono questioni sostanziali a cui dare risposte puntuali perché la vocazione logistica del territorio non può e non deve coincidere con la disponibilità a costruire ovunque come, di fatto, sta avvenendo».

Il Comitato aveva annunciato l’organizzazione di una serie di incontri pubblici per informare i cittadini sugli sviluppi della vicenda. Il primo è in programma domani, 21 marzo, alle 21 nella sala del quartiere per illustrare il nuovo ricorso contro la delibera regionale.

Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore