Da una parte il racconto della vittima, un ventiseienne aggredito in un locale della movida e colpito con tale violenza al viso da aver rimediato una lesione permanente all’occhio, e un recupero non totale della vista. Dall’altra quella dei quattro ragazzi accusati di quel violento pestaggio, che hanno negato su tutta la linea e detto di non conoscere nemmeno il ragazzo ferito.
I giudici hanno creduto al primo: e per l’aggressione avvenuta il 30 agosto 2021 in un locale di Galliate, località ponte sul Ticino, quattro novaresi, i fratelli A.S. e A.S., e poi M.O. e H.G., sono stati condannati a 6 anni di carcere ciascuno, qualche mese in più rispetto ai 5 anni e 4 mesi chiesti dal pm. La difesa aveva chiesto invece l’assoluzione. Sono finiti a processo per un reato che non passa molto dalle aule di giustizia novaresi, la «deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso».
Il giovane preso di mira, costituitosi parte civile, ha ripercorso in aula quanto accaduto quella sera. Ha raccontato di essere stato buttato a terra con un pugno, durante una banale discussione in sala con alcuni coetanei, e di aver ricevuto una scarica di calci al viso: «Ho perso un occhio, non vedo più».
In pratica, mentre ballavano, aveva toccato per sbaglio uno degli imputati. Ne era nato un parapiglia e lui era stato stato allontanato. Tornando più tardi per aspettare i suoi amici, aveva incrociato nuovamente lo stesso ragazzo e lui, assieme al fratello e ad alcuni amici, gli aveva tirato una raffica di calci: «Ho riportato una frattura allo zigomo e la perdita dell’occhio destro». L’identificazione dei presunti responsabili era avvenuta grazie alle foto sui social e poi in modo formale alla caserma dei carabinieri.