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Casa Fregonara rinasce grazie ad Anffas e diventa la casa per 11 persone con disabilità

La residenza in corso Risorgimento 193 a Novara è stata donata, nel 2019, all’associazione proprio dalla famiglia Fregonara

Gli occhi di Guido Fregonara brillano, mentre percorre i corridoi e fa capolino nelle stanze di quella che, per tanti anni, è stata la sua casa e che oggi è il cantiere che sta portando alla luce uno spazio destinato a diventare cuore pulsante di Anffas onlus di Novara che comprenderà la nuova sede dell’Associazione e una Comunità Alloggio destinata a undici persone con disabilità. La residenza, sita in corso Risorgimento 193 a Novara è stata donata, nel 2019, all’associazione proprio dalla famiglia Fregonara.

L’edificio principale sarà destinato alla comunità alloggio con undici posti letto e spazi per le attività collettive mentre il secondo edificio, più piccolo, adiacente alla strada, sarà destinato alla nuova sede dell’associazione con uffici e una sala riunioni. Nell’edificio principale, il piano terra comprenderà sala soggiorno/pranzo, palestra, locali per il personale e di servizio (cucina, dispensa, lavanderia e depositi). Al piano primo, invece, è prevista la zona notte nella quale si ricaveranno cinque camere singole e tre camere doppie con i rispettivi servizi e l’ascensore. I fruitori del servizio saranno giovani adulti con disabilità intellettiva.

«Sono nato in questa casa nel 1966 – spiega Guido Fregonara – e l’ho lasciata nel 1991. Ho trascorso qui tutta la mia infanzia di cui ho bellissimi ricordi. All’epoca questa zona era praticamente campagna, si poteva vivere l’ambiente con pace e tranquillità ed eravamo un po’ il capolinea del bus che girava nella piazzola dietro la casa per ritornare in centro città e che prendevo tutte le mattine, per andare a scuola». Due gli appartamenti: «In uno – prosegue Fregonara – viveva mia nonna Giannina (moglie di Mario Fregonara, caduto in Albania nel 1941 e medaglia d’oro al valor militare che ha lasciato la moglie con quattro figli maschi giovanissimi) mentre in quello superiore vivevamo io, i miei genitori Gabriella e Gianfranco e mia sorella Gianna. Fino ai primi anni Settanta, poi, in zone separate, la cascina conteneva anche un piccolo macello e un’attività avicola, con vendita al dettaglio di uova e polli».

«Qui sono vissuto cinque/sei anni a partire dal 1957 fino a che non mi sono sposato nel 1964 – spiega Vittorio Fregonara, zio di Guido – anche se l’infanzia l’ho trascorsa con mia mamma e i miei tre fratelli Gianfranco, Carlo e Alberto, a Cascina Grande. Nel 1963, insieme a mio fratello Gianfranco, ho aperto un’azienda avicola a Caltignaga che esiste ancora adesso anche se, nel 2010, mio fratello, purtroppo, è mancato. Su un muro di Casa Fregonara campeggia la scritta 1777; chissà se il tetto del legno è quello originale dell’epoca; ciò che so per certo è che questo luogo racchiude tantissima memoria che, per fortuna, non andrà perduta».

«Avevamo messo la casa in vendita ma poi abbiamo conosciuto Silvia Corona (allora presidente di Anffas Novara) che ci ha raccontato l’organizzazione e ci ha portati a visitare il centro diurno e il centro residenziale. Così abbiamo deciso di donarla» conclude Guido Fregonara.

Questa casa offrirà progetti di vita in equilibrio tra i necessari livelli di protezione che consentono di percepire la casa come luogo sicuro e la partecipazione alla realtà della città – spiegano Sabina Bovio e Laura Lazzarotto, presidente e direttrice di Anffas onlus di Novara -. Vivere in una residenza è un’esperienza ricca di avvenimenti: gli altri, il mondo esterno, le attività, la scoperta di una dimensione di tempo libero molto più varia e composita rispetto al passato. Fondamentale è la fiducia che si instaura tra chi vive nelle residenze e gli operatori che vi lavorano. Casa Fregonara sarà, quindi, non solo un luogo di cura e assistenza, ma anche e soprattutto un luogo di vita possibile con progetti educativi individualizzati e integrati».

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