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Bilancio positivo per il Teatro Coccia «ma attendiamo da due anni il contributo della Regione»

L'ha detto il presidente della Fondazione, Fabio Ravanelli durante la commissione consiliare convocata per discutere l’andamento delle attività del teatro novarese

Bilancio positivo per il Teatro Coccia che nel 2023 raggiunge la cifra di 704 mila euro di ricavi, tra biglietteria e coproduzioni, rispetto ai 341 mila euro del 2022 e i 98 mila del 2021 «ma attendiamo da due anni il contributo dalla Regione». L’ha detto il presidente della Fondazione, Fabio Ravanelli, ieri, 17 luglio, durante la commissione consiliare convocata per discutere l’andamento delle attività del teatro novarese.

«È tornato il gradimento da parte del pubblico, lo dice il numero degli spettatori che è passato da 6 mila nel 2021 a 19 mila nel 2022 – ha proseguito Ravanelli nella sua relazione -. In Italia ci sono 29 teatri di tradizione, 9 dei quali non pubblicano i bilanci perchè sono teatri comunali e il resoconto è incluso in quello dei Comuni di appartenenza. Tra gli altri 20, il Coccia si trova al 19esimo posto per l’ammontare di contributi pubblici, davanti solo al Pergolesi di Jesi che però produce un solo festival all’anno: dal 2018 al 2021 il Coccia ha percepito 2 milioni e mezzo. Nel 2022 ha ricevuto 20 mila euro da Compagnia di San Paolo che, invece, per il momento non ha rinnovato nel 2023. La situazione è simile a quella del Ponchielli di Cremona che riceve 600 mila euro in più all’anno e con risultati economici non brillanti».

«Ma ciò che è più rilevante, è la situazione con la Regione: non è ancora stato saldato il contributo 2022 di 370 mila euro e per il 2023 ancora non sappiamo quanto sarà il finanziamento, nonostante le continue sollecitazioni anche da parte del Comune – ha proseguito il presidente -. Mancano ancora 130 mila euro del ministero della Cultura e mezzo milione sempre dal Fus che dobbiamo ancora incassare. Inoltre, grazie all’impegno del sindaco, dovremmo contare su altri 130/50 mila euro da privati».

«Il punteggio che viene assegnato ogni anno dal Ministero è passato da 10 a 22, in particolare sotto il profilo della capacità di innovazione. Lavoriamo per cercare di contenere le difficoltà, nonostante i problemi finanziari».

Il consulente del Coccia, Massimo Melone, che svolge la carica a titolo gratuito, ha specificato che «il Teatro ha subito per anni onerose perdite a causa del debito pregresso: «700 mila euro nel 2016, 570 mila nel 2017, 1 milione nel 2018, 511 mila nel 2019. Dal 2020 ha cominciato a fare utili. Finalmente questo percorso ha visto la fine».

La direttrice del Coccia, Corine Baroni, collegata in remoto, ha invece sottolineato: «Abbiamo i problemi che hanno tutti i teatri, ma il Coccia è un teatro virtuoso, in modo particolare da quando abbiamo riorganizzato il reparto amministrativo e possiamo viaggiare più snelli. La situazione economica difficile, ma c’è molta armonia e lavoriamo bene».

La consigliera del Pd, Sara Paladini, ha elogiato il lavoro del presidente: «Così si tengono le relazioni in commissione. Ci sono state grandi difficoltà negli anni, ma da quando c’è Ravanelli abbiamo un riscontro e sono contenta che le nostre sollecitazioni siano state accolte anche rispetto a un cartellone aderente a un teatro di tradizione: lo dicono i numeri che ci volevano».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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