Ohana in mostra al castello con “I bambini rifugiati sulla Rotta Balcanica”

Un progetto culturale e umanitario a cura dell'associazione con gli stencil dell'artista novarese Federico Vullo, luvol, gli scatti e i video del fotografo novarese Claudio Asile

Un progetto culturale e umanitario diviene una mostra itinerante, fedele a tutte le suole consumate dai suoi protagonisti sulla tristemente celebre Rotta Balcanica: #sonsandaughters: all children are our sons and daughters. I bambini rifugiati sulla Rotta Balcanica, è questo il titolo della mostra, organizzata da Ohana Odv, che parte dal Castello di Novara, da martedì 8 ottobre e visitabile poi fino a domenica 20 ottobre, dalle 10 alle 18.30. Inaugurazione martedì 8 ottobre alle 18.30, un momento di confronto sabato 19 ottobre alle 15.30.

I punti di partenza e di arrivo del progetto, che ripercorre “the game” (come viene definito dai migranti il percorso della Rotta) sono a monte e a valle della rotta: a Şanlıurfa, in Turchia e a Manheim, in Germania.

Il tema, o meglio ancora la lente attraverso la quale leggere e interpretare la mostra, è l’infanzia, cui si vuole restituire centralità e protagonismo: ci sono gli stencil dell’artista novarese Federico Vullo, luvol, gli scatti e i video del fotografo novarese Claudio Asile, le installazioni, ma c’è soprattutto il senso profondo dei tanti laboratori durante i quali i bambini stessi si sono fatti artisti,sguardo creativo. Molte delle foto scelte sono scattate da loro, e diventano addirittura matrici di carta e intagli per elaborati stencil collettivi.

«La mostra – spiega la presidente di Ohana Odv, Anna Ida Russo – è stata concepita come un vero e proprio percorso, un cammino pensato per addentrarsi sì nella Rotta Balcanica, ma soprattutto nella vita e nelle aspettative di questi bambini che la percorrono, per ripercorrere i sogni e le speranze dei giovani protagonisti. Ecco, allora, che gli stencil, le fotografie e i video dell’esposizione concorrono tutti ad avvicinarci a questi volti che diventano man mano familiari e cari. Non più solo numeri, non più semplicemente stereotipi, non più storie anonime di volti sconosciuti e lontani, ma #sonsandaughters, figli e figlie di tutti noi. Le speranze, le aspettative e i sogni dei giovani protagonisti, i bambini e le loro personalità, i loro talenti sono così al centro dell’attenzione, così come dovrebbe essere a centro dell’attenzione la tutela di queste nuove generazioni dimenticate».

La mostra è realizzata in partnership con le associazioni UYUM – Sosyal Uyum ve Girisimcilik Dernegi and WIR – Verein fur Wissenshaft, Integration und Religion e.V.

#sonsandaughters ha vinto un bando Erasmus + della Comunità Europea, con Agenzia Italiana per la Gioventù, per l’anno 2023/2024, che ha permesso di coprire gran parte dei costi di viaggio e di realizzazione del progetto.

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Ohana in mostra al castello con “I bambini rifugiati sulla Rotta Balcanica”

Un progetto culturale e umanitario a cura dell’associazione con gli stencil dell’artista novarese Federico Vullo, luvol, gli scatti e i video del fotografo novarese Claudio Asile

Un progetto culturale e umanitario diviene una mostra itinerante, fedele a tutte le suole consumate dai suoi protagonisti sulla tristemente celebre Rotta Balcanica: #sonsandaughters: all children are our sons and daughters. I bambini rifugiati sulla Rotta Balcanica, è questo il titolo della mostra, organizzata da Ohana Odv, che parte dal Castello di Novara, da martedì 8 ottobre e visitabile poi fino a domenica 20 ottobre, dalle 10 alle 18.30. Inaugurazione martedì 8 ottobre alle 18.30, un momento di confronto sabato 19 ottobre alle 15.30.

I punti di partenza e di arrivo del progetto, che ripercorre “the game” (come viene definito dai migranti il percorso della Rotta) sono a monte e a valle della rotta: a Şanlıurfa, in Turchia e a Manheim, in Germania.

Il tema, o meglio ancora la lente attraverso la quale leggere e interpretare la mostra, è l’infanzia, cui si vuole restituire centralità e protagonismo: ci sono gli stencil dell'artista novarese Federico Vullo, luvol, gli scatti e i video del fotografo novarese Claudio Asile, le installazioni, ma c’è soprattutto il senso profondo dei tanti laboratori durante i quali i bambini stessi si sono fatti artisti,sguardo creativo. Molte delle foto scelte sono scattate da loro, e diventano addirittura matrici di carta e intagli per elaborati stencil collettivi.

«La mostra – spiega la presidente di Ohana Odv, Anna Ida Russo - è stata concepita come un vero e proprio percorso, un cammino pensato per addentrarsi sì nella Rotta Balcanica, ma soprattutto nella vita e nelle aspettative di questi bambini che la percorrono, per ripercorrere i sogni e le speranze dei giovani protagonisti. Ecco, allora, che gli stencil, le fotografie e i video dell’esposizione concorrono tutti ad avvicinarci a questi volti che diventano man mano familiari e cari. Non più solo numeri, non più semplicemente stereotipi, non più storie anonime di volti sconosciuti e lontani, ma #sonsandaughters, figli e figlie di tutti noi. Le speranze, le aspettative e i sogni dei giovani protagonisti, i bambini e le loro personalità, i loro talenti sono così al centro dell’attenzione, così come dovrebbe essere a centro dell’attenzione la tutela di queste nuove generazioni dimenticate».

La mostra è realizzata in partnership con le associazioni UYUM – Sosyal Uyum ve Girisimcilik Dernegi and WIR – Verein fur Wissenshaft, Integration und Religion e.V.

#sonsandaughters ha vinto un bando Erasmus + della Comunità Europea, con Agenzia Italiana per la Gioventù, per l’anno 2023/2024, che ha permesso di coprire gran parte dei costi di viaggio e di realizzazione del progetto.

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