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Novara, semina il panico con una pistola giocattolo: condannato per direttissima

Era finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato anche per minaccia nei confronti di quattro giovani

Con una pistola giocattolo, priva del tappino rosso, aveva minacciato un gruppo di giovani seminando il panico. Poco dopo, alla vista dei carabinieri subito intervenuti dopo la segnalazione al 112, il giovane, dopo essersi disfatto dell’arma finta, aveva tentato una colluttazione coi militari brandendo una bottiglia di vetro, facendo di tutto per non essere identificato. Inutile anche il tentativo di scappare. Per l’arresto dello scorso 16 settembre nella zona di viale Buonarroti a Novara il trentenne E.G.B.G., di origine dominicana e residente in città, è stato processato per direttissima e ha patteggiato 8 mesi di reclusione con la condizionale.

Era finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato anche per minaccia nei confronti di quattro giovani incrociati per strada. Secondo quanto hanno raccontato questi ultimi, lo straniero, già noto alle forze dell’ordine, impugnava una pistola priva di tappo rosso, di cui poi si era liberato gettandola per terra. Era risultata una fedele riproduzione di una Beretta 92FS. «Non ricordo assolutamente nulla, ma sono sicuro che io avevo solo una bottiglia», si è giustificato l’arrestato dicendo di non sapere niente dell’arma. Probabilmente aveva bevuto qualche bicchiere di troppo.

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Redazione

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