
Pesce di lago: comunità e alta cucina
L’idea di costituire una Comunità Slow Food delle Alpi e Prealpi occidentali dedicata al pesce d’acqua dolce è già di per sé segno di un
L’idea di costituire una Comunità Slow Food delle Alpi e Prealpi occidentali dedicata al pesce d’acqua dolce è già di per sé segno di un
Leggo con piacere un articolo de “Il Gambero Rosso” (a cui sono abbonato: fatelo anche voi, merita) in cui si critica l’abbondanza delle do (doc) del vino.
Gli italiani sono distratti e anche un poco “gnorri”. Continuo a sentire storie mal raccontate e mal dette. Tipo quella della bresaola valtellinese fatta con
Domenica scorsa sono stato invitato a CheBolle ad Arona da Silvio (l’organizzatore) e da Andrea (il rappresentante) a gestire una degustazione con due vini marchigiani della ditta Fausti
Carmine mi gira il video del presidente Alberto Cirio che propaganda il nuovo bicchiere per l’Altalanga, vino spumante metodo classico. Ci spiega il Presidente che serve per evitare la
La Pro Loco celebra da 49 anni un vino che da scomparso è oggi raro. Le colline dietro a Boca (No) stanno piano piano riprendendo vita: i
Non è il primo e nemmeno l’ultimo. Però non hanno coscienza di sé: si tratta dei cuochi postmoderni. Una grande massa di professionisti che utilizza
I miei (e di Maria Cristina) ristoranti preferiti (dove ho mangiato e sono stato bene: un po’ più costosi), in ordine sparso. Per arrivare a
Una ventina le aziende che hanno aderito all’iniziativa, con tante proposte diverse: dalla degustazione guidata alle passeggiate in vigneto, dalla visita in cantina alla musica
Mentre percorrevo un tratturo tra Vercelli e Novara, più verso Novara, ho sentito un dolore alla spalla destra. Ho incominciato a pensare. “se fosse un
L’idea di costituire una Comunità Slow Food delle Alpi e Prealpi occidentali dedicata al pesce d’acqua dolce è già di per sé segno di un interesse verso del cibo locale per anni negletto. Il pesce di acqua dolce, per intenderci. Un avvenimento assai interessante di cui si parla qui, qui e qui. Solo per
Leggo con piacere un articolo de “Il Gambero Rosso” (a cui sono abbonato: fatelo anche voi, merita) in cui si critica l’abbondanza delle do (doc) del vino. L’intervista a Francesco Liantonio (che conosco e saluto) presidente di Valoreitalia in alcuni passaggi è chiara: “Le prime 50 denominazioni coprono il 95% del valore economico complessivo.
Gli italiani sono distratti e anche un poco “gnorri”. Continuo a sentire storie mal raccontate e mal dette. Tipo quella della bresaola valtellinese fatta con la carne di zebù. Tu ascolti e poi sussulti: zebù! Africa! Prodotti tipici!? e poi vai oltre senza approfondire, pronto a ripetere pappagallescamente la storiella. Basterebbe
Domenica scorsa sono stato invitato a CheBolle ad Arona da Silvio (l’organizzatore) e da Andrea (il rappresentante) a gestire una degustazione con due vini marchigiani della ditta Fausti di Fermo. Una famosa cantina biologica, condotta con passione da Domenico D’Angelo. I vini erano il Rosso Piceno doc Fausto e il Pecorino Amedeo Falerio
Carmine mi gira il video del presidente Alberto Cirio che propaganda il nuovo bicchiere per l’Altalanga, vino spumante metodo classico. Ci spiega il Presidente che serve per evitare la rotazione del vino nel bicchiere, che viene spontanea a molti (me compreso) ma che uccide le bollicine che tanto sono belle da vedere. Ha ragione,
La Pro Loco celebra da 49 anni un vino che da scomparso è oggi raro. Le colline dietro a Boca (No) stanno piano piano riprendendo vita: i vigneti recuperano i terrazzamenti al bosco; le case rurali vengono restaurate; trattori, escursionisti, appassionati percorrono ancora gli abbandonati tratturi… Il piccolo paesino del novarese ai
Non è il primo e nemmeno l’ultimo. Però non hanno coscienza di sé: si tratta dei cuochi postmoderni. Una grande massa di professionisti che utilizza tecniche nuove per fare i piatti della tradizione (che poi non lo sono più in senso filologico). L’ultimo nel tempo l’ho incontrato a L’Orto in Cucina a
I miei (e di Maria Cristina) ristoranti preferiti (dove ho mangiato e sono stato bene: un po’ più costosi), in ordine sparso. Per arrivare a dieci, due me li ha segnalati Maria Cristina, e di lei mi fido. Quali? Non importa… Mi piaceranno sicuramente, quando ci andrò! Ristorante 9090 Lungolago
Una ventina le aziende che hanno aderito all’iniziativa, con tante proposte diverse: dalla degustazione guidata alle passeggiate in vigneto, dalla visita in cantina alla musica live. Le realtà aderenti racconteranno la storia e le particolarità del territorio attraverso interessanti percorsi enogastronomici in cui il protagonista assoluto sarà il Chiaretto di
Mentre percorrevo un tratturo tra Vercelli e Novara, più verso Novara, ho sentito un dolore alla spalla destra. Ho incominciato a pensare. “se fosse un infarto?”. Mi sono guardato in giro: la strada sassosa, polverosa, s’infilava fra due risaie pronte ma asciutte. Morire lì? Che tristezza, in mezzo a questa