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Malattie delle valvole cardiache: il Maggiore sempre più all’avanguardia

La cardiologia offre approcci terapeutici innovativi per i pazienti che non possono sottoporsi all’intervento chirurgico

Nella continua ricerca di soluzioni per affrontare le patologie cardiache, la cardiologia dell’azienda ospedaliero-universitaria Maggiore di Novara, diretta dal professore Giuseppe Patti (in foto), ha recentemente implementato approcci terapeutici innovativi per i pazienti affetti da malattie delle valvole cardiache, offrendo, alla luce delle nuove tecnologie disponibili, nuove speranze a tutti coloro che, per queste condizioni patologiche, non possono sottoporsi all’intervento chirurgico.

«Il progressivo restringimento della valvola aortica comporta un progressivo peggioramento delle condizioni cliniche ed ha una mortalità del 25% ogni anno – ha spiegato Patti –  In tale ambito, la cardiologia dell’Aou di Novara ha recentemente implementato la possibilità di cura attraverso interventi di sostituzione valvolare aortica transcatetere (Tavi), che rappresentano un’opzione terapeutica all’avanguardia in grado di fornire ai pazienti una soluzione al problema definitiva e minimamente invasiva. In particolare, negli ultimi tempi a Novara è stato più che raddoppiato il volume dei casi trattati con Tavi, che attualmente si è attestato su circa 115 interventi l’anno».

Anche le malattie delle altre valvole cardiache, in particolare della valvola mitrale e della valvola tricuspide, sono in continuo aumento e, se non trattate, conducono inevitabilmente i pazienti verso una situazione di scompenso cardiaco e condizionano un’elevata mortalità (40% a 2 anni). Per tali patologie, la cardiologia ha recentemente introdotto innovativi interventi di riparazione valvolare transcatetere, che sono risolutivi, poco invasivi e garantiscono una precoce dimissione del paziente. In particolare, nel 2023 a Novara sono stati eseguiti 25 interventi di riparazione transcatetere della valvola mitrale e tricuspide.

«Tale esperienza fa rientrare l’Aou Maggiore di Novara nella ristretta rete dei maggiori centri Italiani che offrono tali cure interventistiche cardiologiche ad elevato contenuto tecnologico – ha affermato il professore -. Queste opzioni terapeutiche rappresentano prospettive innovative per i pazienti e ne migliorano la qualità della vita e la sopravvivenza. L’espansione dell’utilizzo di tali tecniche all’avanguardia identifica un passo avanti significativo nella lotta contro le patologie cardiache a più elevata diffusione, nella promozione del benessere della comunità e nella risposta alle esigenze di salute di un numero crescente di pazienti novaresi e del quadrante nord-orientale del Piemonte, che in passato erano costretti a rivolgersi presso altri ospedali, anche extra-regionali».

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Paolo Pavone

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