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Indagini diagnostiche su statue e dipinti del Sacro Monte: al via la collaborazione con UPO

Lo studio si rivelerà molto utile anche per orientare possibili interventi conservativi e di restauro, in uno scenario dove le risorse a disposizione devono essere utilizzate nella maniera più oculata possibile

Un accordo tra Ente di Gestione dei Sacri Monti del Piemonte e Università del Piemonte Orientale per monitorare lo stato di conservazione dei dipinti e delle statue. L’attività di monitoraggio parte da Crea, in Monferrato, dove Maria Grazia Laganà, una studentessa che si sta laureando con il professor Maurizio Aceto, docente di chimica analitica presso il Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica dell’UPO, sta effettuando una tesi di laurea sullo stato di conservazione delle opere d’arte del Sacro Monte.

«Con una piccola equipe effettuiamo indagini diagnostiche sul posto, rilievi e micro-campionamenti sui dipinti e sulle cromie delle statue che vengono successivamente analizzati in laboratorio – spiega il professor Aceto – Il nostro obiettivo principale è valutare lo stato delle cromie e ottenere tutte quelle informazioni utili a orientare i possibili futuri restauri. Analizzando i pigmenti possiamo infatti ottenere moltissime informazioni utili, che spaziano dalla datazione, fino al pregio dei pigmenti utilizzati che ci consente anche di ipotizzare la committenza più o meno facoltosa delle opere, fino alla rilevazione di interventi postumi di restauro cui magari non risulta traccia documentale». Tutte le attività di studenti e ricercatori sono coordinate con la Sovrintendenza e con l’Ente di Gestione dei Sacri Monti.

«Sono particolarmente lieta di questo primo passo che va nella direzione di una collaborazione sempre più stretta con l’Università del Piemonte Orientale – ha spiegato Francesca Giordano, presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti – L’interesse dei ragazzi riguardo il patrimonio artistico del territorio è un segnale importante e sono convinta che questa attività, partendo da Crea, potrà interessare anche altri Sacri Monti del Piemonte. Lo studio si rivelerà molto utile anche per orientare possibili interventi conservativi e di restauro, in uno scenario dove le risorse a disposizione devono essere utilizzate nella maniera più oculata possibile».

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