Nel Novarese dalle urne per i cinque referendum escono risultati fotocopia del dato nazionale: affluenza appena sopra il 30% (30,38% in provincia, 30,58% in Italia) ma sotto il dato del Piemonte (35,20%), regione dove si è votato di più dopo Toscana ed Emilia Romagna.
Come è noto il quorum non è stato raggiunto e quindi le leggi oggetto della proposta di modifica restano come erano.
A schede conteggiate, pur se il dato non ha alcun effetto, appare significativo, anche nel voto novarese, il flop del quesito sull’accorciamento a 5 anni del tempo per la concessione della cittadinanza italiana che, nelle intenzioni dei proponenti, avrebbe potuto fare da traino per portare gli elettori al voto: i “sì” in provincia, sono stati appena il 59,9% (quindi i “no” sopra al 40%), sotto il dato italiano del 64,5%.
Per gli altri referendum il “sì” ha toccato l’85,2% per il quesito “1 – Reintegro licenziamenti illegittimi” (in Italia 89,1%); l’83,7% per il “2 – Licenziamenti e limite indennità” in Italia 87,6%); l’85,3% per il “3 – Tutela contratti a termine” in Italia 89,0%); l’83,7% per il “4 – Responsabilità infortuni sul lavoro” in Italia 87,4%).
In provincia i comuni con la maggiore affluenza sono stati Cressa (38,6%), Ameno (36,8%), Mezzomerico (36,5%), Tornaco (35,5%) e Barengo (34,6%). Quelli con meno elettori ai seggi sono stati Landiona (19,9%), Mandello Vitta (23,6%), Recetto (23,8%), Nebbiuno (24,2%) e Divignano (24,6%).
A Novara ha votato il 33,07%, a Borgomanero il 28,37%, a Trecate il 28,88%, a Galliate il 31,91%.
Una risposta
Una città piena di pregiudizi verso gli stranieri e allo stesso tempo una città che senza il lavoro degli stranieri colerebbe a picco