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E’ stata l’elezione dei records: mai la partecipazione degli elettori è sta così bassa, mai la vittoria di un candidato Sindaco è stata così netta e trionfale come quella di Canelli, mai il Pd e la sinistra hanno raggiunto percentuali così basse, mai la destra di estrazione missina ha avuto tanti voti, mai, nella sua pur breve storia, il Movimento 5 Stelle ha registrato un risultato così negativo.

Novara fa da sè: se nel resto d’Italia Salvini e il centrodestra piangono a Novara il centrodestra fa il pienone. Si spiega molto con le caratteristiche di Canelli: per niente No Vax, proteso in tutti i modi a rassicurare l’opinione pubblica novarese moderata che le punte estremistiche alla Salvini non gli appartengono, con Fratelli d’Italia guidata da un ex dc e poi forzaitaliano come Nastri, estraneo alla storia del neofascismo che ha plasmato una lista di moderati.

Canelli ha in realtà attuato buona parte del programma del suo predecessore, il democratico Ballarè, e gode di buona fame negli ambienti della Novara che conta, stimato da Ravanelli, Enoc, Boroli e nel contempo nei giorni del lockdown è riuscito con le dirette Fb a sintonizzarsi con le ansie e i timori di tanta gente comune.

Ora molti lo danno in uscita nel 2024 verso la Presidenza della Regione che era già stata del suo avversario interno alla Lega novarese Roberto Cota, ora responsabile cittadino di Forza Italia. Dovrà cercare di non danneggiarsi nel dibattito interno che ora si aprirà nella Lega nazionale ma le premesse di prossimi successi fuori dalla ristretta cerchia dei Baluardi ci sono tutte.

Al Pd ora spetta un difficile ruolo di opposizione che sappia fare tesoro più di quanto sia riuscito finora della nuova leadership di Enrico Letta e dei suoi successi che invece non si è fatto mancare.

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Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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