La Roccella e la contestazione

Non posso andare al Salone del Libro e me ne dispiace .

Ci sono andato tante volte, fin dai suoi inizi e mi è sempre piaciuto.

Leggo che la Ministra della Famiglia sarebbe stata contestata al Salone e  vorrei dire che a me la Ministra Roccella non dispiace affatto ma vorrei però subito aggiungere che non mi piacciono tutte le dichiarazioni scandalizzate di parte della destra piemontese perché è stata contestata.

La protesta è il sale della democrazia, solo nelle dittature nessuno può protestare e se protesta lo mettono in carcere, lo licenziano o peggio lo picchiano o lo uccidono .

Quando la protesta si limita , come nel caso della Roccella , a leggere un comunicato e non si picchia nessuno e non si danneggiano monumenti e chiese e statue e dipinti è più che legittima .

Del resto la Ministra Roccella perché era al Salone? Era al Salone per presentare un suo libro dal titolo : “ Una famiglia radicale” in cui parla di suo papà e sua mamma che erano militanti radicali e occupavano la Rai e tante sedi istituzionali, perfino chiese, per rivendicare il divorzio e l’aborto e spesso da piccola la lasciavano ai nonni per mesi e mesi e poi più grandicella se la portavano dietro finché anche lei non è diventata una giovane combattente femminista Radicale prima di convertirsi al cattolicesimo e diventare antiabortista e farsi eleggere in Forza Italia e poi in Fratelli d’Italia. 

Personalmente mi piace di più l’attuale Roccella della giovane Roccella, più quella cattolica che quella anticlericale, ma penso anche che quello che può piacere a me può non piacere ad altri.

Io stesso ho contestato a suo tempo comizi pro Aborto, l’importante che tutto si svolga pacificamente, nessuno si faccia male. 

Sarebbe il colmo che nessuno possa contestare con dei metodi da Partito Radicale un libro dove l’autrice parla con affetto e nostalgia dei suoi genitori che passavano tutto  il tempo a contestare perché erano del Partito Radicale.

Il problema è che quando il direttore del Salone LaGioia ha invitato i contestatori a salire sul palco per confrontarsi con La Roccella i contestatori hanno rifiutato e questa mi sembra la cosa più brutta ed inaccettabile.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

La Roccella e la contestazione

Non posso andare al Salone del Libro e me ne dispiace .

Ci sono andato tante volte, fin dai suoi inizi e mi è sempre piaciuto.

Leggo che la Ministra della Famiglia sarebbe stata contestata al Salone e  vorrei dire che a me la Ministra Roccella non dispiace affatto ma vorrei però subito aggiungere che non mi piacciono tutte le dichiarazioni scandalizzate di parte della destra piemontese perché è stata contestata.

La protesta è il sale della democrazia, solo nelle dittature nessuno può protestare e se protesta lo mettono in carcere, lo licenziano o peggio lo picchiano o lo uccidono .

Quando la protesta si limita , come nel caso della Roccella , a leggere un comunicato e non si picchia nessuno e non si danneggiano monumenti e chiese e statue e dipinti è più che legittima .

Del resto la Ministra Roccella perché era al Salone? Era al Salone per presentare un suo libro dal titolo : “ Una famiglia radicale” in cui parla di suo papà e sua mamma che erano militanti radicali e occupavano la Rai e tante sedi istituzionali, perfino chiese, per rivendicare il divorzio e l’aborto e spesso da piccola la lasciavano ai nonni per mesi e mesi e poi più grandicella se la portavano dietro finché anche lei non è diventata una giovane combattente femminista Radicale prima di convertirsi al cattolicesimo e diventare antiabortista e farsi eleggere in Forza Italia e poi in Fratelli d’Italia. 

Personalmente mi piace di più l’attuale Roccella della giovane Roccella, più quella cattolica che quella anticlericale, ma penso anche che quello che può piacere a me può non piacere ad altri.

Io stesso ho contestato a suo tempo comizi pro Aborto, l’importante che tutto si svolga pacificamente, nessuno si faccia male. 

Sarebbe il colmo che nessuno possa contestare con dei metodi da Partito Radicale un libro dove l’autrice parla con affetto e nostalgia dei suoi genitori che passavano tutto  il tempo a contestare perché erano del Partito Radicale.

Il problema è che quando il direttore del Salone LaGioia ha invitato i contestatori a salire sul palco per confrontarsi con La Roccella i contestatori hanno rifiutato e questa mi sembra la cosa più brutta ed inaccettabile.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.