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Trimestre Anti-Inflazione: aderiscono oltre 100 esercenti e farmacie del Novarese

Per tre mesi dal 1° ottobre l'iniziativa per calmierare i prezzi di beni di largo consumo, presentata ieri dal Governo. In provincia aderiscono soprattutto supermercati e farmacie

Hanno già aderito 105 esercizi commerciali, soprattutto supermercati, negozi e farmacie, della provincia di Novara (di cui 31 nel solo capoluogo) al “Trimestre Anti-Inflazione”, sottoscritto ieri, mercoledì 28 settembre, tra il Governo e 32 associazioni allo scopo di tutelare il potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie, al fine di contrastare la spinta inflazionistica ed evitare che diventi strutturale. L’obiettivo è contenere i prezzi dei beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, ivi compresi quelli rientranti nel “carrello della spesa”, nonchè dei prodotti per l’infanzia e la cura della persona.

In sostanza a partire da domenica 1° ottobre e fino al 31 dicembre i punti vendita aderenti proporranno a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di largo consumo – che saranno determinati dalle aziende e dalle catene distributive – con l’impegno a contenere e non aumentarne i prezzi lungo tutti i tre mesi, con il periodo natalizio compreso.

Si tratta, spiegano dal Mimit, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, di «un vero e proprio “paniere tricolore” che verrà messo a disposizione dei consumatori, nel rispetto della libertà d’impresa e delle diverse strategie di mercato, attraverso iniziative come prezzi fissi, promozioni, prodotti a marchio del distributore, carrelli a prezzo scontato o unico».

Il Patto ha visto l’adesione di tutte le associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico (Federdistribuzione, Ancd – Conad, Ancc – Coop, Confcommercio, Fiesa – Confesercenti, Confcooperative – consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp). Ha anche registrato la condivisione delle principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non (Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria), dell’artigianato (Cna, Confartigianato, Casartigiani), cooperative (Legacoop agroalimentare, Confcooperative–Fedagripesca) e mondo dell’agricoltura (Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA).

I prodotti a prezzo calmierato saranno resi facilmente riconoscibili ai consumatori da un logo (vedi foto sopra il titolo) raffigurante un “carrello della spesa tricolore”, che sarà anche oggetto di una apposita campagna pubblicitaria al via nei prossimi giorni. Il patto prevede, inoltre, l’istituzione presso il Ministero di un tavolo permanente di filiera finalizzato ad analizzare l’evoluzione dell’iniziativa, oltre alle necessità e alle eventuali criticità dei settori interessati.

CHI HA ADERITO NEL NOVARESE

Gli esercenti che hanno, al momento, aderito sono quelli direttamente collegate ai marchi della grande distribuzione e alle 17 associazioni rappresentative dell’industria alimentare e non, che mercoledì hanno sottoscritto il Patto con il Governo. Ci sono quindi le principali catene di supermercati (A&O, Bennet, Conad, Coop e Ipercoop, Despar, Esselunga, Il Gigante, Famila, Penny e altri), altri esercizi commerciali e numerose farmacie, a cominciare da quelle aderenti a Federfarma. Per il dettaglio vedi il sito ministeriale.

Ma l’elenco diffuso dal Ministero è solo un inizio, perché l’adesione degli esercenti è ancora aperta, contattando la mail udmgarante@mimit.gov.it.

Il Ministero sottolinea che tutti i cittadini possono beneficiare dell’iniziativa, indipendentemente dal reddito, dall’età e dalla fruizione di misure di inclusione sociale o di sostegno alla povertà. Se l’esercizio commerciale ha aderito, l’iniziativa è valida anche in caso di spesa online.

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Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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