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Industria manufatturiera: rallenta la produzione a Novara

Secondo i dati forniti dalla Camera di commercio

Nel trimestre gennaio-marzo 2023 la congiuntura industriale ha registrato un incremento lievemente positivo per le province dell’Alto Piemonte, con la sola eccezione di Novara, che evidenzia una flessione sia della produzione sia del fatturato rispetto al primo trimestre 2022.

Nel dettaglio Biella, con un incremento del +1,2% sul fronte della produzione, evidenzia il miglior risultato a livello di quadrante, seguita dalla provincia di Vercelli (+1,1%) e dal Verbano Cusio Ossola (+0,6%), mentre Novara segna un calo del -3,4%. Leggermente superiori i dati sul fatturato: Vercelli registra un +3,1%, Biella un +1,5%, il Verbano Cusio Ossola +1,2% mentre anche in questo caso Novara riscontra una flessione, pari al -1,3%. I risultati, fatta eccezione per Novara, risultano pressoché allineati ai dati dell’intero contesto piemontese, con una media regionale del fatturato pari al +3,7% e una media della produzione che si attesta al +1,4%, incremento sostenuto dalla buona performance di Torino (+3,4%) grazie alla tenuta del comparto automotive.

Tornando al quadrante, l’indagine del primo trimestre 2023 ha visto complessivamente coinvolte 679 imprese, per un totale di oltre 24.200 addetti e un fatturato che supera gli 8,7 miliardi di euro.

«Nel primo trimestre 2023 l’industria locale evidenzia complessivamente un ridimensionamento dei volumi di produzione, ancora caratterizzato dagli alti costi dell’energia, che solo recentemente hanno visto una diminuzione, a cui si aggiungono i freni dell’inflazione e del costo del credito» ha commentato Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Il fatturato in generale tiene, anche in riferimento alla componente estera, mentre emergono flessioni sul fronte degli ordinativi che giungono dai mercati internazionali, un dato che risente della frenata dell’economia mondiale e il cui impatto andrà monitorato nelle prossime indagini, considerata la spiccata vocazione all’export del nostro comparto manifatturiero. Le imprese non possono essere lasciate sole ad affrontare la complessità di queste sfide – ha sottolineato Ravanelli – Occorrono urgentemente risorse per sostenere gli investimenti degli imprenditori sul fronte dell’innovazione e del capitale umano e per scongiurare il rischio di una stagnazione delle attività».

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Paolo Pavone

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