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Vaccinazioni, Novara accelera con le terze (e prime) dosi

Nell'Asl Novara l'81,7% ha due dosi e l'87,8% almeno una, ma Piemonte e Italia fanno meglio. In novembre quasi tutte somministrazioni di terze dosi ma da due settimane sono in ripresa le prime iniezioni. Cameri grande centro più virtuoso, Novara sotto la media e Castellazzo con più no vax

Tornano ad accelerare le vaccinazioni anti Covid in tutto il paese e nel novarese. Giovedì 2 dicembre in Italia sono state somministrate oltre 437mila dosi di vaccino, un numero ai livelli di inizio agosto scorso e, sostanzialmente, doppio della madia tra inizio settembre e metà novembre. Così pure in Piemonte che giovedì ha superato le 30mila iniezioni. Nel territorio dell’Asl Novara mercoledì 1 dicembre sono state effettuate 1845 inoculazioni (dopo il massimo degli ultimi tre mesi di 1878 inoculazioni il giorno prima), anche da noi, come in Regione ai livelli di agosto.

Certo numeri lontani delle oltre 4mila somministrazioni giornaliere fatte registrare in alcuni giorni tra fine giugno e inizio luglio e l’obiettivo dichiarato è di tornare almeno a quota 2700.

In questi giorni la gran parte delle vaccinazioni riguarda il richiamo della terza dose (nell’ultimo giorno l’86% di quelle effettuate nei centri vaccinali dell’Asl NO, l’87% in Piemonte e in Italia) si registra una ripresa di vaccinazioni per la prima dose: nel Novarese la media dei primi 20 giorni di novembre era poco più di 90 prime dosi giornaliere, il 1° dicembre ne sono state effettuate 179 con una media di 165 al giorno nell’ultima settimana, contro le 97 della settimana precedente.

ASL NOVARA, L’81,7% HA DUE DOSI

Nel territorio dell’Asl Novara le persone che hanno completato il ciclo vaccinale di due iniezioni al 1° dicembre sono l’81,7%, delle quali il 14,6% ha ricevuto anche la terza dose. Considerando anche quanti hanno ricevuto almeno una dose siamo all’87,8% della popolazione attualmente vaccinabile, cioè 304.676 novaresi con 12 anni o più.

In numeri le persone vaccinate nei centri vaccinali dell’Asl Novara con ciclo completo sono 248.944 (di cui 44.483 già con la terza dose). Altre 37.124 persone hanno ricevuto solo la prima dose. A questi vanno aggiunti quanti sono stati vaccinati all’Ospedale Maggiore (in grandissima parte personale sanitario), dove sono state effettuate 14.474 somministrazioni fra le tre dosi.

In Piemonte al 2 dicembre l’82,9% ha ricevuto le due dosi (di cui il 17,2% anche la terza), mentre i vaccinati con almeno una iniezione sono solo l’86,7%. Del resto la nostra regione non eccelle per tasso di vaccinazioni: è sotto la media italiana (84,6%) dei vaccinati completi in cui eccellono Toscana (88,1%), Lazio (87,9%) ed Emilia-Romagna (87,6%) ed anche di quella nazionale (87,6%) dei vaccinati con almeno una dose. È invece tra le più attive (solo dietro il Molise) nell’effettuare le terze dosi (in Italia al 13,9%).

Nel Novarese le fasce più protette sono le persone con più di 80 anni (88,9% con ciclo completo e 91,8% con almeno una dose) e quelle fra 70 e 79 anni (rispettivamente 88,2% e 91,7%). Buona la copertura anche delle persone con 60-69 anni (85% e 89,5%) mentre le fasce d’età con minor partecipazione alla campagna vaccinale sono i trentenni (76,9% e 84,8%) e i più giovani fra 12 e 19 anni con una percentuale di non vaccinati del 20,6%.

CAMERI VIRTUOSO, CASTELLAZZO PIU’ NO VAX

Guardando ai vaccinati con ciclo completo tra i centri maggiori il più virtuoso è Cameri con l’83,5%, poi Gattico-Veruno (83,1%), Bellinzago (82,9%), Galliate e Castelletto Ticino (82%). Appena sotto la media provinciale sono Oleggio (81,5%) e Novara (81,4%) a cui seguono Trecate (80,1%) e Arona (79,7%).

Guardando anche ai centri minori eccellono Mandello Vitta (88,9% di popolazione con due dosi), Cressa (87,4%), Soriso e Sozzago (86,9%) quindi Barengo (86,8%). Sul fronte “no vax” si segnalano Castellazzo Novarese (con il 18,1% di non vaccinati), Pisano (17,2%), Cavallirio (16,5%), Nebbiuno (15,6%) e Lesa (15,3%).

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Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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