Si è concluso con una serata dedicata al bilancio dell’anno passato il programma delle feste patronali della parrocchia di Trecate. In una sala piena di cittadini e fedeli, il tema cardine della serata è stato quello delle contestazioni sui pagamenti Imu che il comune di Trecate aveva notificato all’ente per una cifra totale di 436mila euro.
La vicenda nasce dal controllo affidato a una società esterna, che aveva segnalato come imponibili cinque unità immobiliari: le aule del catechismo, la palestrina, la tensostruttura per le attività sportive, il campo da calcetto e l’auditorium. Secondo la parrocchia, invece, si tratta di spazi assimilabili a pertinenze del luogo di culto, dunque esclusi dall’imposizione fiscale.
A gestire la complessa partita è stato il consulente Sandro La Ciaciera, secondo cui la contestazione appare viziata da un’impostazione discutibile: «La parrocchia non può essere sanzionata per la mancata presentazione della dichiarazione di esenzione Imu, perché la normativa prevede che si presenti solo per alcune tipologie di attività. In questo caso, si tratta di immobili la cui natura non commerciale è stata riconosciuta dallo stesso comune in più occasioni, anche tramite contributi ufficiali».
«Abbiamo dovuto dimostrare nel dettaglio la natura di ogni singola attività», ha spiegato nella riunione l’architetto Giovanni Buzzoni, membro del consiglio affari economici parrocchiali. «La società incaricata, essendo di Brescia, non ha avuto modo di verificare direttamente la situazione. Le aule, in particolare, hanno inciso molto nella contestazione: 1.500 metri quadri che, anche a fronte di una tariffa bassa, moltiplicata per le dimensioni, hanno generato cifre molto alte».
Sul piano concreto, il confronto con l’amministrazione comunale — passata nel frattempo dal sindaco Federico Binatti al commissario prefettizio Diego Dalla Verde — ha portato a un accordo. «La richiesta iniziale per il biennio 2018-2019 era di 96.523 euro», ha ricordato Tiziana Pagani, anche lei membro del Caep. «La cifra, ridotta a 69mila se avessimo pagato prima del termine del ricorso, è stata poi oggetto di una trattativa durante la quale, alla fine, il comune ha riconosciuto molte delle nostre osservazioni e definendo il saldo in 7.388 euro». La vicenda non è però ancora conclusa: restano aperti i conteggi relativi agli anni successivi, sui quali la parrocchia ha già ricevuto una nuova proposta di accordo che verrà valutata insieme al consulente, in vista di ulteriori controdeduzioni.
Per il parroco don Ettore Maddalena, l’episodio lascia sentimenti contrastanti: «Da un lato un grande senso di gratitudine, perché ho visto tante persone mettersi a disposizione, anche durante le feste e il periodo estivo, per raccogliere documenti e preparare risposte. Dall’altro lato un po’ di amarezza: una volta, se c’era qualcosa da chiarire, il comune telefonava. Questa volta ci siamo ritrovati la sera del 31 dicembre con una lettera e una cifra enorme, senza alcun preavviso».
In questo senso sono emerse anche le precisazioni in merito alla richiesta pervenuta dall’ex amministrazione comunale di utilizzo degli spazi dell’oratorio per poter ospitare le classi della scuola Rodari, interessata dai lavori di adeguamento sismico. Secondo quanto riportano i consulenti, il comune aveva chiesto alla parrocchia la possibilità di utilizzo delle aule del catechismo, ma a seguito di un sopralluogo è stato stabilito che «l’attuale utilizzo delle aule per attività parrocchiali risulta possibile in sufficiente sicurezza perché si tratta di attività occasionali e temporanee, mentre per problemi di agibilità e di accessibilità non sussistono i requisiti di legge e spazi a norma per consentire utilizzo continuativo per attività didattiche». La relazione è stata consegnata al vicesindaco Rossano Canetta e protocollata negli uffici del comune che non ha ritenuto opportuno effettuare un ulteriore sopralluogo, di fatto confermando le deduzioni dei consulenti della parrocchia.
Il percorso, dunque, non è ancora terminato, ma dalla serata è emersa la volontà della comunità parrocchiale di affrontare con trasparenza la questione, difendendo la funzione sociale e pastorale degli spazi messi a disposizione dei fedeli e dei cittadini trecatesi.