Il consiglio comunale di Novara ha votato un ordine del giorno che impegna il sindaco e il presidente del consiglio a sollecitare soluzioni veloci per risolvere il problema dei tempi di attesa del rilascio del passaporto.
Un documento che è stato discusso durante la seduta di questa mattina, 13 gennaio, presentato dal gruppo del Movimento 5 Stelle e che, con un emendamento, è stato approvato all’unanimità. «Ho ricevuto numerose segnalazioni da parte di numerosi che da mesi tentano di accedere al portale ministeriale, ma è quasi impossibile avere un appuntamento – ha detto il capogruppo dei 5 Stelle, Mario Iacopino -. Io stesso ho provato per mesi e dopo parecchi tentativi sono riuscito a prenotare un appuntamento per il 21 agosto. E ho dovuto farlo solo per me: immagino chi deve prenotare per tutta la famiglia. So che questo non è un argomento che dipende dal Comune, ma credo sia compito nostro dare un segnale forte».
Un testo che ha trovato il pieno consenso anche del sindaco Alessandro Canelli: «Questo ordine del giorno mi trova più che d’accordo, ogni giorno ricevo centinaia di messaggi di lamentele da parte di cittadini che cercano di rinnovare il passaporto ma non riescono».
Con l’odg approvato stamattina il consiglio, all’unanimità, dà «mandato al Sindaco di intercedere presso
tutti gli attori istituzionali competenti, al fine di sollecitare soluzioni celeri e concrete per risolvere il problema dei tempi di attesa del rilascio del passaporto […] e al Presidente del Consiglio di informare, in via ufficiale (mail, pec, raccomandata etc.), tutti gli attori istituzionali competenti».
Secondo l’indagine di Altroconsumo in 13 città italiane, pubblicata un mese fa, i tempi di attesa arrivano fino a sei mesi solo per avere l’appuntamento in questura, ma ci sono città in cui non si riesce neanche a prenotare. L’indagine è stata svolta provando a prenotare un appuntamento per il rilascio del passaporto sulla piattaforma ministeriale (https://www.passaportonline.poliziadistato.it/), che fornisce le disponibilità presso i commissariati presenti all’interno della provincia.
