Paladini boccia il piano di valorizzazione del Teatro Coccia: «Manca tutta la parte amministrativa»

La consigliera del Pd rispedisce la relazione al mittente durante la IV commissione Cultura. Modifiche entro una decina di giorni. Il presidente Ravanelli e il revisore dei conti Melone hanno presentato i numeri del bilancio

La consigliera Sara Paladini boccia il piano di valorizzazione del Teatro Coccia e lo rispedisce al mittente chiedendo «che vengano inserite tutte le voci di bilancio oltre a una relazione sull’attività dei dipendenti della Fondazione». L’esponente del Pd ha avanzato le richieste durante la IV commissione consiliare Cultura che aveva come argomento all’ordine del giorno proprio il piano di valorizzazione.

«Quello che avete portato oggi non è un piano di valorizzazione – ha affermato Paladini – è un elenco di iniziative, manca tutta la parte amministrativa». D’accordo con la revisione, il presidente della Fondazione Fabio Ravanelli con la direttrice Corinne Baroni e il revisore dei conti Massimo Melone che si sono impegnati a presentare le modifiche entro una decina di giorni. Il piano dovrà essere esaminato dal comitato di indirizzo, poi di nuovo in commissione e infine discusso in consiglio comunale per l’approvazione.

Durante la seduta è stato il revisore a relazionare sui numeri: «Il bilancio si aggira intorno ai 3 milioni di euro, tenendo conto del fatto che lo scopo della Fondazione non è fare utili, ma dare un prodotto di qualità. Il consuntivo 2023 segna ricavi per 827 mila euro. Il dato confrontato con il pre consuntivo 2024 vede un incremento del 56% rispetto al 2023 e +18% rispetto al previsionale 2024». Sono previsti poi maggiori ricavi, in particolare dalla gestione diretta della Caffetteria del Broletto con un canone di locazione che passa da 30 a 40 mila euro annui. Tra affitti del Club Unione, Piccolo Coccia, libreria Lazzarelli e Caffetteria, la Fondazione incassa circa 165 mila euro all’anno. Dal bar ristorante ex Cannavacciuolo, erano previsti e continueranno a esserlo 66 mila annui. La Fondazione ha, inoltre, accettato, nei termini di legge, il subaffitto tra il nuovo e il vecchio gestore il quale si impegna a rispondere in solido in luogo del nuovo affittuario».

Su questo tema, Ravanelli ha garantito che «la nuova gestione aprirà con l’inizio del mese di dicembre». Anche il presidente ha parlato di numeri: «La previsione del 2024 è di una chiusura in negativo di 111 mila euro nonostante i ricavi in crescita di 200 mila. Il Teatro, infatti, deve fare i conti con una riduzione dei contributi ministeriali di 30 mila euro e la perdita di 50 mila euro da parte di uno sponsor. La Regione ha confermato informalmente un contributo di 500 mila euro per il 2024, ma al momento manca una conferma ufficiale». Sul tema, Ravanelli ha sottolineato l’importanza di un sostegno stabile per realtà culturali che non possono reggersi esclusivamente su risorse proprie.

Su questo aspetto è intervenuto il consigliere del Pd Rossano Pirovano: «Considerati i risultati ottenuti dal Teatro e il fatto che l’assessore regionale alla Cultura (Marina Chiarelli, ndr) è di Novara, mi aspetto che il contributo non solo venga confermato ma anche aumentato».

Dopo aver presentato la nuova stagione di opera e balletto, la direttrice Baroni ha evidenziato «l’importanza delle collaborazioni con altre realtà culturali, in un’ottica di recupero della reputazione del Teatro e di maggiore efficacia nel fundraising. Intanto si guarda anche al futuro con progetti per potenziare il coinvolgimento delle scuole e delle giovani generazioni, unendo tradizione e innovazione». È intervenuta nuovamente la consigliera Paladini chiedendo: «Se Ravanelli deciderà di lasciare il ruolo di presidente (alludendo al fatto che è tra i main sponsor del Teatro, ndr) quale potrà essere la situazione del Coccia? Già l’anno scorso il piano di valorizzazione prevedeva l’inserimento di nuovi sponsor, perché non si può immaginare anche il contributo da parte dei piccoli?».

«Il mio apporto non è poi così significativo, io do solo una mano – ha affermato Ravanelli -. Quello degli sponsor è un problema grande, nonostante l’impegno della direttrice. A volte è frustrante parlare con gli imprenditori perchè spesso non capiscono l’importanza che la cultura ha per la città e se devono fare un investimento, preferiscono lo sport».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Paladini boccia il piano di valorizzazione del Teatro Coccia: «Manca tutta la parte amministrativa»

La consigliera del Pd rispedisce la relazione al mittente durante la IV commissione Cultura. Modifiche entro una decina di giorni. Il presidente Ravanelli e il revisore dei conti Melone hanno presentato i numeri del bilancio

La consigliera Sara Paladini boccia il piano di valorizzazione del Teatro Coccia e lo rispedisce al mittente chiedendo «che vengano inserite tutte le voci di bilancio oltre a una relazione sull’attività dei dipendenti della Fondazione». L’esponente del Pd ha avanzato le richieste durante la IV commissione consiliare Cultura che aveva come argomento all’ordine del giorno proprio il piano di valorizzazione.

«Quello che avete portato oggi non è un piano di valorizzazione - ha affermato Paladini - è un elenco di iniziative, manca tutta la parte amministrativa». D’accordo con la revisione, il presidente della Fondazione Fabio Ravanelli con la direttrice Corinne Baroni e il revisore dei conti Massimo Melone che si sono impegnati a presentare le modifiche entro una decina di giorni. Il piano dovrà essere esaminato dal comitato di indirizzo, poi di nuovo in commissione e infine discusso in consiglio comunale per l’approvazione.

Durante la seduta è stato il revisore a relazionare sui numeri: «Il bilancio si aggira intorno ai 3 milioni di euro, tenendo conto del fatto che lo scopo della Fondazione non è fare utili, ma dare un prodotto di qualità. Il consuntivo 2023 segna ricavi per 827 mila euro. Il dato confrontato con il pre consuntivo 2024 vede un incremento del 56% rispetto al 2023 e +18% rispetto al previsionale 2024». Sono previsti poi maggiori ricavi, in particolare dalla gestione diretta della Caffetteria del Broletto con un canone di locazione che passa da 30 a 40 mila euro annui. Tra affitti del Club Unione, Piccolo Coccia, libreria Lazzarelli e Caffetteria, la Fondazione incassa circa 165 mila euro all’anno. Dal bar ristorante ex Cannavacciuolo, erano previsti e continueranno a esserlo 66 mila annui. La Fondazione ha, inoltre, accettato, nei termini di legge, il subaffitto tra il nuovo e il vecchio gestore il quale si impegna a rispondere in solido in luogo del nuovo affittuario».

Su questo tema, Ravanelli ha garantito che «la nuova gestione aprirà con l’inizio del mese di dicembre». Anche il presidente ha parlato di numeri: «La previsione del 2024 è di una chiusura in negativo di 111 mila euro nonostante i ricavi in crescita di 200 mila. Il Teatro, infatti, deve fare i conti con una riduzione dei contributi ministeriali di 30 mila euro e la perdita di 50 mila euro da parte di uno sponsor. La Regione ha confermato informalmente un contributo di 500 mila euro per il 2024, ma al momento manca una conferma ufficiale». Sul tema, Ravanelli ha sottolineato l’importanza di un sostegno stabile per realtà culturali che non possono reggersi esclusivamente su risorse proprie.

Su questo aspetto è intervenuto il consigliere del Pd Rossano Pirovano: «Considerati i risultati ottenuti dal Teatro e il fatto che l’assessore regionale alla Cultura (Marina Chiarelli, ndr) è di Novara, mi aspetto che il contributo non solo venga confermato ma anche aumentato».

Dopo aver presentato la nuova stagione di opera e balletto, la direttrice Baroni ha evidenziato «l’importanza delle collaborazioni con altre realtà culturali, in un’ottica di recupero della reputazione del Teatro e di maggiore efficacia nel fundraising. Intanto si guarda anche al futuro con progetti per potenziare il coinvolgimento delle scuole e delle giovani generazioni, unendo tradizione e innovazione». È intervenuta nuovamente la consigliera Paladini chiedendo: «Se Ravanelli deciderà di lasciare il ruolo di presidente (alludendo al fatto che è tra i main sponsor del Teatro, ndr) quale potrà essere la situazione del Coccia? Già l’anno scorso il piano di valorizzazione prevedeva l’inserimento di nuovi sponsor, perché non si può immaginare anche il contributo da parte dei piccoli?».

«Il mio apporto non è poi così significativo, io do solo una mano – ha affermato Ravanelli -. Quello degli sponsor è un problema grande, nonostante l’impegno della direttrice. A volte è frustrante parlare con gli imprenditori perchè spesso non capiscono l’importanza che la cultura ha per la città e se devono fare un investimento, preferiscono lo sport».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore