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Nuovo Piano regolatore: il consiglio comunale approva le linee guida

Con il voto favorevole del centrodestra e l'astensione dell'opposizione dopo il “sì” a un emendamento proposto dal Pd, l'assemblea di Palazzo Cabrino ha approvato la delibera del futuro strumento urbanistico

Il nuovo Piano regolatore di Novara, quello che dovrà accompagnare lo sviluppo della città fino – anno più, anno meno – alla metà del secolo, ha mosso ieri pomeriggio, giovedì 14 dicembre, i suoi primi passi in consiglio comunale. Con lo scontato “sì” della maggioranza di centrodestra e l’astensione, dopo l’approvazione di un emendamento del Pd, degli altri gruppi di opposizione, l’assemblea di Palazzo Cabrino ha approvato la prima delibera riguardante quelle che saranno le linee guida del futuro strumento urbanistico.

Lo ha fatto al termine di un dibattito serrato, non privo di qualche scontro generatosi dopo l’illustrazione da parte dell’assessore Valter Mattiuz e il successivo intervento del sindaco Alessandro Canelli. La giunta, nelle premesse di Mattiuz, che ha voluto fare una sorta di passerella storica sul tema della logistica, ha ribadito i propri convincimenti su quelle politiche espresse negli ultimi anni, così come è stata difesa la scelta operata dall’amministrazione di affidare a risorse interne del Comune («Personale in possesso di adeguate competenze e di conoscenza del territorio», hanno detto Canelli e Mattiuz) la creazione di un vero e proprio “Ufficio di Piano”, rinunciando ad avvalersi dell’apporto di figure professionali esterne come accaduto in passato.

«Si parla di crescita della città anche dal punto numerico – ha detto Rossano Pirovano (Pd) – ma bisogna capire quale possa essere l’offerta e dove collocare le persone. Capire la differenza fra un’industria che produce e una che si limita alla logistica». Un’equazione – quella fra produzione e logistica – che non ha convinto neppure la collega di partito Emanuela Allegra: «Se dall’alba dei tempi l’uomo è impegnato a spostare le merci, questo non vuol dire che debba consumare del suolo. Quello che intravedo è comunque un indirizzo che non mi piace».

«Oggi non votiamo il Piano regolatore – ha contestualizzato il capogruppo “dem” Nicola Fonzo –. Se tutto va bene sarà una cosa di chi ci sarà fra tre o quattro anni. Il Prg vigente è oggi superato da tantissime questioni e ha consentito la realizzazione di una serie di operazioni sulle quali non solo siamo stati contrari, ma abbiamo anche presentato ricorsi al Tar. Ma erano previste. Oggi il fatto che si dia avvio alle procure per un nuovo strumento urbanistico lo consideriamo positivamente, così come il fatto che proviamo a ragionare sui punti che ci avvicinano rispetto a quelli che ci allontano è uno sforzo che dobbiamo fare tutti, ciascuno mantenendo le sue posizioni. Se queste sono le premesse non si può partire però continuando a gettare alcol sulla ferita. Il nuovo Prg non è solo logistica».

«L’importanza di questo Piano – ha replicato il primo cittadino – è quella che possiede un’articolazione che dobbiamo capire se possa essere accettata e che costituisce un punto di partenza. Prendo atto e incasso da parte della minoranza la condivisione sulla scelta politica di costruire all’interno del Comune questo nuovo Prg. Una scelta a mio avviso ben ponderata».

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Luca Mattioli

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