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L’Upo compie 25 anni, il rettore Avanzi: «Un quarto di secolo di successi»

L'ateneo è stato fondato nel 1998 scorporando strutture, beni mobili e immobili, dotazioni, personale, studenti, rapporti giuridici dall’Università di Torino

Il 31 luglio 2023 l’Università del Piemonte Orientale da compiuto 25 anni. Istituita nel 1998 scorporando strutture, beni mobili e immobili, dotazioni, personale, studenti, rapporti giuridici dall’Università di Torino «Upo è diventata un esperimento di successo senza precedenti, con risultati davvero lusinghieri – afferma il rettore, Giancarlo Avanzi -. C’è stata infatti un’adesione immediata e convinta delle comunità locali all’offerta formativa proposta; negli anni Upo è diventata poi un’indiscussa eccellenza nel campo della ricerca scientifica e, soprattutto, ha inciso sulla base economica locale in termini di occupazione aggiuntiva e di investimenti. Il dato più sorprendente è dimostrato dal “bilancio sociale positivo” che l’università ha realizzato con un sensibile aumento del livello d’istruzione e della qualificazione socio-professionale della popolazione attiva. Il numero degli iscritti (7.539 nell’anno accademico 1998-99, 16.727 nel 2022-2023: più che raddoppiati) è sicuramente dovuto alla maggiore fiducia che la popolazione del territorio del Piemonte orientale ha sviluppato negli anni, nonostante la presenza di altri atenei fortemente competitivi in Piemonte, Lombardia e Liguria che tradizionalmente attraevano molti studenti di queste zone».

«L’ateneo ha svolto sul territorio un significativo ruolo di ascensore sociale, dando la possibilità di conseguire la laurea a più di 45 mila studentesse e studenti dalla sua istituzione, dei quali il 76% tuttora proviene da famiglie che non annoverano ancora una laureata o un laureato al loro interno – prosegue il rettore -. Osservando la provenienza geografica degli immatricolati 2001-2023, si è registrato un forte cambiamento da Ateneo, dapprima rivolto quasi esclusivamente al territorio del Piemonte orientale, ad Ateneo sempre più capace di attrarre studenti provenienti da altre regioni d’Italia e da Paesi stranieri (questi ultimi oggi rappresentano il 9,7% degli iscritti). Secondo gli ultimi dati del Consorzio AlmaLaurea, il tasso di occupazione dei laureati di primo livello è dell’83,8% a fronte di una media nazionale del 75,4%; la retribuzione media è di 1.525 Euro, rispetto alla media nazionale di 1.332 Euro; ancora più alti sono i valori dei laureati magistrali (il 90,9% lavora con una retribuzione media di 1.669 euro)».

«Le linee di indirizzo del piano strategico che andrà a compiersi alla fine del 2024 sono state accompagnate anche da importanti investimenti, oltre 90 milioni di euro, indirizzati alla realizzazione, in tutte e tre le città, di importanti opere come il Campus ad Alessandria, la costruzione dei laboratori del Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e le transizione ecologica, la mensa e le sale studio a Vercelli, la realizzazione di uno studentato nell’ex centro Sociale e la Città della Salute e della Scienza a Novara – conclude Avanzi -. Senza dimenticare l’acquisizione e la trasformazione della meravigliosa Villa San Remigio, a Verbania, che diventerà un luogo di alta formazione e centro di studi sul turismo. Dunque 25 anni ben spesi, che preludono a un altro quarto di secolo di successi per un piccolo steneo che è diventato davvero grande».

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