Giustina retail park: sì all’area verde, a rischio gli alloggi popolari. Ipotesi studentato

Dietro il parco commerciale della Bicocca dovrebbe sorgere un'area residenziale ma secondo quanto riportato dall'assessore Mattiuz «i costi legati all'edilizia potrebbero far saltare il progetto». La consigliera Paladini: «In questa città solo supermercati»

Dietro il Giustina retail park, l’area commerciale della Bicocca in fondo a corso XXIII Marzo, entro la fine dell’anno sarà realizzata la zona verde attrezzata, mentre potrebbe saltare il progetto di edilizia residenziale pubblica cioè gli alloggi popolari. L’ha detto ieri mattina, 25 marzo, in consiglio comunale, l’assessore all’Urbanistica Valter Mattiuz, rispondendo a un’interrogazione presentata dal Partito Democratico nella quale si chiedeva «quando sarà realizzato il progetto nella sua totalità e se le opere di urbanizzazione sono state realizzate e scomputate dagli oneri».

Il progetto approvato nel 2020 dalla giunta Canelli prevedeva, infatti, un intervento complessivo di 61.256 metri quadrati: 20.400 metri quadrati interessati da interventi edilizi (di cui 5800 per le strutture commerciali) nella parte restante 5 palazzine a 4 piani fuori terra, per un totale di 30 appartamenti e 3 villette monofamiliari, e verde pubblico su una superficie di 33.483 metri quadrati. A oggi sono l’area commerciale è stata realizzata.

«Dei 4 comparti previsti, solo i primi due, A e B, quelli commerciali, sono stati portati a termine, mentre i restanti, C edilizia pubblica residenziale, e D, edilizia privata, non risultano ancora iniziati – ha spiegato Mattiuz -. Lo strumento urbanistico ha valore per 10 anni dall’approvazione della delibera di giunta e il governo ha prorogato la validità a 15 anni e mezzo». Questo significa che «per l’area di edilizia privata c’è tempo 15 anni – ha specificato l’assessore – mentre per le palazzine di edilizia pubblica valgono i termini della convenzione cioè 4 anni dalla data della delibera: se questa parte non sarà costruita, l’area tornerà di proprietà del Comune. Per quanto riguarda l’area verde, che prevede anche un parco giochi, abbiamo avuto un incontro con i costruttori: c’è un problema nel terreno che risulta non pareggiato e che potrebbe essere pericoloso, ma che comunque sarà sistemato: la zona verde, dietro al supermercato, sarà dunque realizzata entro la fine dell’anno».

«Sono tristemente insoddisfatta per la città: questa risposta è la dimostrazione di non saper dare l’indirizzo giusto al privato – ha replicato la consigliera Sara Paladini, prima firmataria dell’interrogazione -. La convenzione avrebbe dovuto prevedere delle priorità: solo parte commerciale è stata fatta, l’edilizia convenzionata non ci sarà. Quando arrivano i privati la politica deve dare un indirizzo: qui c’è mancanza di volontà di farlo. Il Comune poteva imporre un programma più stretto, invece in questa città si fanno solo supermercati. L’area destinata all’edilizia resterà vuota diventa e diventerà un altro debito per il Comune che non saprò cosa farne. Ai cittadini abbiamo raccontato un’altra favola che invece è un film dell’orrore».

A margine l’assessore Mattiuz ha precisato che «la difficoltà principale riportata dai costruttori è legata ai costi dell’edilizia, in particolare per quella residenziale pubblica. Stiamo valutando l’ipotesi di uno studentato, come proposto dagli stessi costruttori, bisogna però capire se la norma consente una destinazione diversa da quella prevista dalla delibera. Diversamente ci troveremmo con un’area libera ma vincolata».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Giustina retail park: sì all’area verde, a rischio gli alloggi popolari. Ipotesi studentato

Dietro il parco commerciale della Bicocca dovrebbe sorgere un’area residenziale ma secondo quanto riportato dall’assessore Mattiuz «i costi legati all’edilizia potrebbero far saltare il progetto». La consigliera Paladini: «In questa città solo supermercati»

Dietro il Giustina retail park, l'area commerciale della Bicocca in fondo a corso XXIII Marzo, entro la fine dell'anno sarà realizzata la zona verde attrezzata, mentre potrebbe saltare il progetto di edilizia residenziale pubblica cioè gli alloggi popolari. L'ha detto ieri mattina, 25 marzo, in consiglio comunale, l'assessore all'Urbanistica Valter Mattiuz, rispondendo a un'interrogazione presentata dal Partito Democratico nella quale si chiedeva «quando sarà realizzato il progetto nella sua totalità e se le opere di urbanizzazione sono state realizzate e scomputate dagli oneri».

Il progetto approvato nel 2020 dalla giunta Canelli prevedeva, infatti, un intervento complessivo di 61.256 metri quadrati: 20.400 metri quadrati interessati da interventi edilizi (di cui 5800 per le strutture commerciali) nella parte restante 5 palazzine a 4 piani fuori terra, per un totale di 30 appartamenti e 3 villette monofamiliari, e verde pubblico su una superficie di 33.483 metri quadrati. A oggi sono l'area commerciale è stata realizzata.

«Dei 4 comparti previsti, solo i primi due, A e B, quelli commerciali, sono stati portati a termine, mentre i restanti, C edilizia pubblica residenziale, e D, edilizia privata, non risultano ancora iniziati - ha spiegato Mattiuz -. Lo strumento urbanistico ha valore per 10 anni dall’approvazione della delibera di giunta e il governo ha prorogato la validità a 15 anni e mezzo». Questo significa che «per l'area di edilizia privata c’è tempo 15 anni - ha specificato l'assessore - mentre per le palazzine di edilizia pubblica valgono i termini della convenzione cioè 4 anni dalla data della delibera: se questa parte non sarà costruita, l’area tornerà di proprietà del Comune. Per quanto riguarda l'area verde, che prevede anche un parco giochi, abbiamo avuto un incontro con i costruttori: c’è un problema nel terreno che risulta non pareggiato e che potrebbe essere pericoloso, ma che comunque sarà sistemato: la zona verde, dietro al supermercato, sarà dunque realizzata entro la fine dell'anno».

«Sono tristemente insoddisfatta per la città: questa risposta è la dimostrazione di non saper dare l'indirizzo giusto al privato - ha replicato la consigliera Sara Paladini, prima firmataria dell'interrogazione -. La convenzione avrebbe dovuto prevedere delle priorità: solo parte commerciale è stata fatta, l'edilizia convenzionata non ci sarà. Quando arrivano i privati la politica deve dare un indirizzo: qui c’è mancanza di volontà di farlo. Il Comune poteva imporre un programma più stretto, invece in questa città si fanno solo supermercati. L'area destinata all'edilizia resterà vuota diventa e diventerà un altro debito per il Comune che non saprò cosa farne. Ai cittadini abbiamo raccontato un’altra favola che invece è un film dell’orrore».

A margine l'assessore Mattiuz ha precisato che «la difficoltà principale riportata dai costruttori è legata ai costi dell'edilizia, in particolare per quella residenziale pubblica. Stiamo valutando l'ipotesi di uno studentato, come proposto dagli stessi costruttori, bisogna però capire se la norma consente una destinazione diversa da quella prevista dalla delibera. Diversamente ci troveremmo con un'area libera ma vincolata».

Cecilia Colli

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore