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Crollo del tetto all’Omar, la Provincia: «Grave evento ma imprevedibile. Controlli un anno fa»

Il soffitto è caduto su un laboratorio di 100 metri quadrati, ma tutta la parte di edificio è inagibile. Il problema più urgente sarà ricollocare gli studenti. Le reazioni dei sindacati oltre che di Fondazione Benvenuti in Italia e Sermais

Crolla il tetto dell’istituto tecnico Omar e quasi per miracolo nessuno rimane ferito. Migliaia i danni ai materiali scolastici, ma il bilancio avrebbe potuto essere ben peggiore. A cedere è stata parte del tetto della porzione C – l’edificio interno verso viale Ferrucci – presumibilmente nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 giugno. A dare l’allarme è stato il personale intorno alle 7.30 quando è entrato a scuola questa mattina. Nemmeno il custode, che vive nel fabbricato ottocentesco, si era accorto di nulla.

«Si tratta di un evento grave, ma del tutto imprevedibile – afferma il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Andrea Crivelli -. In quella parte di edificio era già prevista una serie di lavori straordinari con fondi del Pnrr, ma in nessuna delle fase progettuali, avviate dal 2022, è stato mai segnalato un rischio strutturale della copertura coinvolta. Anzi, le ultime indagini sono state effettuate un anno fa da un ditta di Roma che aveva vinto una gara pubblica».

Il soffitto è caduto proprio sopra uno dei laboratori, su una superficie di 100 metri quadrati, ma tutta la porzione di immobile è inagibile. Il problema sarà ricollocare gli studenti per garantire le lezioni in presenza all’apertura dell’anno scolastico: «Questa è per noi la priorità oltre ad allestire il cantiere per ripristinare l’area – aggiunge Crivelli -. Al momento non è possibile quantificare la cifra, che comunque sarà rilevante, né prevedere un cronoprogramma dei lavori».

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e a sorvolare l’edificio con i droni per avere a disposizione immagini più precise necessarie alle verifiche.

«Non è mai stato rilevato nessun tipo di criticità – sottolinea il dirigente scolastico, Franco Ticozzi -. Questa parte di edificio era comunque vuota e tutti gli studenti impegnati nell’esame di maturità erano stati trasferiti altrove. Ringrazio la Provincia per il solerte intervento e per aver immediatamente programmato i lavori di ripristino».

Un avvenimento che ha suscitato la reazione dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals che in due note congiunte dichiarano: «Nel Paese in cui si parla quotidianamente di nuove grandi opere, sono i crolli di quanto già costruito e gli incidenti sul lavoro ad assumere sempre più rilevanza. Il crollo ci dice che è necessario un piano di investimenti strutturali nella scuola pubblica e non procedere a riforme che da una parte vanno solo a colpire il personale della scuola e dall’altra ad operare in maniera propagandistica e di facciata perché ogni giorno assistiamo a fatti dello stesso tipo che disegnano la mappa di un degrado strutturale, di un progresso deterioramento delle strutture scolastica, effetto degli anni di inefficienze e di tagli sulla scuola. Le teste degli studenti devono essere rivolte ai libri, agli insegnanti, ai loro compagni e non ai soffitti, per la paura che gli crollino addosso: per questo motivo ci uniamo alle categorie rappresentative del settore per la richiesta di un quadro completo sullo stato degli edifici scolastici della nostra provincia e regione».

Sul tema sono intervenute anche Fondazione Benvenuti in Italia e Sermais che da anni si battono per portare all’attenzione pubblica il tema della sicurezza scolastica. «Un argomento che non può essere lasciato nel dimenticatoio – dichiara il presidente di Sermais, Pietro Favaretto -. Entrare a scuola senza la paura che da un momento all’altro ci crolli addosso deve essere una priorità per tutti, soprattutto per le istituzioni. Nonostante i contributi stanziati per i controlli dei solai dal Ministero e i fondi del Pnrr, gli studenti, le studentesse, i lavoratori e le lavoratrici della scuola sono costantemente in pericolo. L’Osservatorio sull’edilizia scolastica del Ministero non si riunisce dal 2021. Non basta dire che è andata bene, occorre che la sicurezza scolastica sia inserita a pieno titolo nel progetto di ripartenza del Paese. Anche a Novara chiediamo che venga convocato un Osservatorio che coinvolga studenti, professionisti e istituzioni e che trovi azioni concrete di tutela dell’ecosistema scuola».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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