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Crisi Eurotrend, parlano le educatrici: «Situazione nota da tempo, lavoriamo nell’incertezza totale»

Per la prima volta gli operatori raccontano la situazione della cooperativa dimissionaria che per il comune di Novara svolge i servizi di pre e post scuola ed extra scolastici per circa trecento alunni con disabilità

«Ci sentiamo presi in giro dalla cooperativa e dal Comune. Non possono dire che è stato un fulmine a ciel sereno: da anni manifestiamo il nostro scontento per una delle peggiori cooperative esistenti, senza competenze per gestire un servizio di questo genere».

Per la prima volta parlano gli operatori di Eurotrend, la cooperativa che opera a livello nazionale e che per il comune di Novara svolge i servizi di pre e post scuola ed extra scolastici per circa trecento alunni con disabilità. La scorsa settimana, a venti giorni dall’inizio dei centri estivi comunali e a quasi due mesi dalla scadenza dell’appalto triennale, Eurotrend ha comunicato di non essere «più in grado di continuare l’esecuzione del contratto in essere». Il giorno successivo un incontro fra sindacati e Comune ha permesso di tamponare la situazione: la cooperativa Ale.Mar di Vigevano, che al bando di tre anni fa era arrivata seconda, si è resa disponibile a subentrare dal 1 giugno fino al 31 luglio cioè fino alla scadenza naturale del contratto, assorbendo tutto il personale alle stesse condizioni; il Comune, inoltre, si sta facendo carico del subentro dei pagamenti degli stipendi di aprile e maggio. (leggi qui)

Lunedì 23 maggio, invece, si è svolto un primo incontro tra la nuova cooperativa, il Comune e i dipendenti i quali hanno manifestato tutto il loro disappunto (in foto), in modo particolare nei confronti dell’assessore all’Istruzione, Giulia Negri, la quale aveva dichiarato di essere rimasta spiazzata dal comportamento di Eurotrend. (leggi qui)

Claudia (nome di fantasia) è una dei 130 operatori di Novara – 1600 sul territorio nazionale – che da mesi vive una situazione lavorativa al limite: «Fin dall’inizio la cooperativa si è dimostrata inadeguata con un incredibile susseguirsi di coordinatori, ognuno dei quali dava direttive diverse – racconta -. Gli stipendi sono sempre stati puntuali, ma le buste paga contenevano continuamente errori: ore non conteggiate, corsi di formazione non pagati, ferie non considerate, fondi pensione non versati. Il primo sentore evidente anche a noi lavoratori si è verificato nell’estate dell’anno scorso quando abbiamo detto di pagarci le ferie ed Eurotrend ha invece applicato la cassa integrazione. Abbiamo dovuto ricorrere alla Prefettura per sistemare la situazione. Il problema si è ripetuto a dicembre con il pagamento della tredicesima (leggi qui). Attraverso i sindacati, tutte queste problematiche sono state segnalate al Comune, ma risposte scritte non ne abbiamo mai ricevute».

«L’assessore Negri ha detto che farà il possibile, ma noi continuiamo a lavorare nella totale incertezza – dice Francesca (nome di fantasia) un’altra dipendente Eurotrend -. Ci sono molte di noi che sono sole e devono pagare tutto, come fanno senza stipendio? Un’amministrazione comunale così attenta alla famiglia, come può non essere attenta ai dei bambini che hanno bisogni così importanti? I genitori che lasciano i loro figli a scuola non sanno se e come è il servizio perché a volte è capitato che restasse scoperto: i bambini hanno diritto di essere assistiti e le famiglie di stare tranquille perché i loro figli sono accuditi bene».

«Chiediamo il recupero immediato degli stipendi e più controllo da parte del Comune – continuano le due educatrici -. Siamo abbandonate a noi stesse, non abbiamo riferimenti: negli ultimi tempi abbiamo dovuto gestire autonomamente le sostituzioni e il Comune era al corrente della situazione. Bisogna cambiare il sistema appaltando i servizi a cooperative serie e non puntando al ribasso».

«Il primo buco di bilancio della cooperativa, di circa un milione di euro, risale al 2019, poi coperto con i fondi di riserva – aggiunge il segretario di Fp Cgil, Paolo Del Vecchio -. A settembre 2020 l’assemblea dei soci lavoratori, che sono la minima parte, ha deliberato l’azzeramento delle ferie maturate e non usufruite fino a 31 dicembre 2020, la sospensione della tredicesima e la ri-capitalizzazione. Attraverso una trattativa, siamo riusciti a far avere le tredicesime e a congelare le ferie. È in quell’occasione che abbiamo cominciato a chiedere garanzie al Comune, che però ci ha sempre solo dato rassicurazioni a voce».

«Nel 2017, con il primo assessore all’Istruzione della giunta Canelli, Angelo Sante Bongo, avevamo sottoscritto un protocollo con il Comune, ma non è mai stato preso in considerazione. Serve siglare un l’impegno previsto dalla Legge 104: un accordo di programma che chiarisce i ruoli e che consenta di dare il via a una cabina di regia mantenendo un tavolo per monitorare l’andamento: non è più possibile che questi lavoratori siano in balì della cooperativa di turno, il Comune deve dare delle linee precise. Questo, purtroppo, è il risultato di anni di disinvestimento sul pubblico e dove l’amministrazione è debole, il privato fa quello che vuole».

Intanto per domani, sabato 28 maggio, al Pala Dal Lago è in programma il primo incontro conoscitivo tra i dipendenti e i responsabili della cooperativa Ale.Mar.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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