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«Cresce il turismo nel novarese ma ora servono le strutture ricettive»

Il consigliere provinciale delegato al Turismo, Lugi Laterza, ha commentato i numeri dei flussi

«Il turismo è in crescita ma mancano le strutture ricettive. La sfida spetta alle istituzioni che hanno il compito di rendere i nostri territori più appetibili agli imprenditori. Perchè i turisti vanno nel Monferrato e nelle Langhe invece che a Ghemme e a Boca dove, tra l’altro, il paesaggio è identico? Perchè ogni due chilometri c’è una struttura in cui fermarsi». L’ha affermato ieri il consigliere provinciale delegato al turismo, Luigi Laterza, commentando i numeri legati ai flussi turistici nel 2023: record di presenze nel 2023 e un 2024 che si appresta a dare soddisfazioni.

Nei servizi de La Voce del 20 e 21 marzo scorsi, erano stati ampiamenti esposti i risultati raccolti dall’Osservatorio Turistico della Regione: crescita di arrivi e presenze nei territori di Novara, Biella e Vercelli riuniti sotto l’Atl Terre dell’Alto Piemonte – il territorio che nella regione ha registrato l’incremento migliore -; 1 milione e mezzo di turisti che nel 2023 hanno visitato il novarese con il capoluogo in testa seguito dai laghi.

«Eventi e situazioni come i Mondiali di hockey, i campionati di motocross a Maggiora, il Giro d’Italia o il riconoscimento di “Città europea del vino” che coinvolge 14 Comuni saranno ulteriori motivi di attrazione – ha proseguito Laterza -. Noi ci siamo e lavoriamo principalmente con due obiettivi: creare le condizioni per ampliare la stagione turistica e agevolare lo sviluppo delle strutture ricettive. Le cantine delle nostre colline hanno fatto investimenti importanti e i risultati si sono visti, ma non possiamo pensare che chi viene qui ad assaggiare i nostri prodotti poi sia costretto a percorrere chilometri per dormire».

Attualmente le strutture alberghiere e offrono 22.559 posti letto all’interno di 1.375 esercizi. Fanno parte dell’offerta turistica anche le locazioni: 1.004 strutture per 4.569 posti letto. In particolare la provincia va considerata nei suoi tre bacini turistici: il lago d’Orta, con un rilevante numero di esercizi extra-alberghieri, che offrono 2.884 posti letto. Poi il lago Maggiore, che presenta un’offerta turistica molto variegata: i campeggi e villaggi turistici offrono 6.840 posti letto, ovvero il 58,79% del totale. Infine il Novarese, che continua a rappresentare l’offerta alberghiera maggiormente significativa, con il 44,41% del totale.

La provenienza dei turisti italiani è per la maggior parte dal Piemonte stesso e dalla Lombardia, 30% e 28%, a seguire troviamo Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Lazio, Campania, Toscana e Sicilia. L’area della provincia interessata da un maggior numero di arrivi dall’Italia è il bacino del Novarese con il 56,72% del totale provinciale.

I turisti europei provengono da Germania 26%, Francia 19%, Svizzera 16%, Paesi Bassi 10%. I turisti dei Paesi Bassi e Germania hanno un tempo di permanenza media superiore alla media, che è rispettivamente del 5,5% e 4%. Per il lago d’Orta i mercati più importanti sono Germania, Francia e Svizzera. Tra gli arrivi dei turisti extraeuropei nella provincia di Novara troviamo Stati Uniti come primo mercato a seguire il Brasile, Israele, Cina e altri Paesi dell’Asia.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Una risposta

  1. Serve anche l’infrastruttura, che e’ assolutamente ridicola. Provate ad andare da Novara a visitare Il lago maggiore o il lago d’Orta con i mezzi, bus o treni. Gli orari sono nascosti, non si capisce che compagnia prendere, tutto e’ in italiano e praticamente non si trovano informazioni su internet. E’ difficile per un italiano, no anzi, e’ difficile per un novarese: immaginatevi per uno straniero.

    Qui la politica boomer crede che avere una macchina sia la normalità; ma le macchine non sono la normalità, soprattutto per i turisti. Avere dei mezzi di trasporto trasparenti e facili da usare dev’essere la base per sviluppare il turismo e non solo quello. Ma per la politica locale il problema non esiste neppure, talmente hanno delle fette di salame sugli occhi.

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