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Consumo di suolo a Pernate, presa di posizione anche di Luca Mercalli

Il noto divulgatore scientifico torinese sposa la protesta del locale comitato. Stamattina, sabato 25 febbraio, il terzo sit-in davanti a Palazzo Cabrino degli attivisti contrari al nuovo insediamento logistico

Consumo di suolo a Pernate, prende posizione anche Luca Mercalli (nella foto). Il noto climatologo e divulgatore scientifico torinese, presidente della Società meteorologica italiana e conosciuto dal grande pubblico per la sua partecipazione anche a trasmissioni televisive, ha fatto sapere agli attivisti del Comitato sorto nella frazione novarese per protestare contro il progetto di un nuovo insediamento logistico di sposare pienamente le loro tesi. Lo hanno confermato questa mattina, 25 febbraio, gli stessi responsabili del “Comitato per Pernate”,impegnati per il terzo sabato consecutivo in un sit-in davanti a Palazzo Cabrino: «Abbiamo incontrato alcune sere fa Mercalli in occasione di una manifestazione a Vercelli – ha spiegato Claudio Ferro – E’ perfettamente a conoscenza della situazione esistente. In particolare ha voluto evidenziare la particolare insensibilità di fronte all’entità di questo consumo di suolo e su quello che verrà a mancare. Sono soprattutto le dimensioni dell’insediamento a… “spaventarlo”».


Ferro ha ribadito come quello pernatese di tratti «di un suolo fertile. Vogliamo fare due conti? Cento ettari di superficie possono dare una resa di 600 tonnellate di riso. E’ un terreno produttivo al massimo, in questo momento ripartito tra riso, mais e altro. Un domani non sarà più possibile produrlo. Poiché stiamo già toccando con mano la crisi dovuta alla guerra in Ucraina, con un grano o un mais importato che rischia di non arrivare, generando un aumento dei prezzi anche del 200 per cento. Non capiamo come l’amministratore di un territorio come il sindaco di Novara decida di “buttare” questa produzione senza porsi la domanda “che cosa sto togliendo?”… Quando si prepara un bilancio occorre calcolare i ricavi e i costi. Il primo cittadino e la sua giunta pensano solo ai loro ricavi, senza interrogarsi su quanto costi al territorio perdere questa produzione».


Tornando a Mercalli, «dall’incontro avuto con noi ha confermato di seguire la nostra vicenda, evidenziando come il consumo di suolo registrato nella nostra regione e in particolare nella provincia di Novara, rappresenti un vero e proprio “insulto”».


La preoccupazione dei pernatesi è data dal fatto che «la situazione diventerà irreversibile. Se qualcuno un domani dovesse cambiare idea la natura non si può ripristinare in un attimo. Tra l’altro il nostro suolo è ritenuto fra i migliori per ottenere l’abbattimento della CO2 grazie alla presenza di una particolare vegetazione. Nessuno potrà raccontarci che si tratto di un progetto ecosostenibile».


Davanti al Municipio anche alcuni consiglieri comunali di minoranza: «Ci troviamo di fronte a un insediamento più grande dello stesso abitato di Pernate – ha ricordato il capogruppo del Pd Rossano Pirovano, lui stesso residente nella frazione – Il sindaco sta assolutamente devastando il territorio e con questo intervento Pernate non avrà più un futuro».


Gli attivisti hanno intanto fatto sapere che, attraverso l’associazione I fontanili di Pernate Odv, è iniziata una raccolta di fondo per sostenere le spese per il ricorso al Tribunale amministrativo regionale. L’Iban è IT27 D060 8510 1990 0000 1000 903. La causale “Contributo per ticorso Tar contro delibera 51/2023”.

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Luca Mattioli

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