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«Chiedevo soldi per i nostri figli e lui mi picchiava». Marito condannato

Sconterà la pena svolgendo lavori di pubblica utilità in base alla riforma Cartabia

«Gli avevo chiesto denaro per comprare il materiale scolastico, in vista dell’inizio delle lezioni a settembre, e lui mi ha colpita al volto con un pugno». Solo uno degli episodi denunciati dalla donna. Lei chiedeva al marito soldi per provvedere alle necessità dei figli minori, e lui andava su tutte le furie: schiaffi, pugni, offese. Un clima di vessazioni fra le mura domestiche durato anni, dal 2013 fino al giorno della denuncia di una quarantenne di origine nigeriana, presentata nel giugno 2020 dopo l’ennesima aggressione. Il suo racconto ha portato in tribunale alla condanna di W.I.E., connazionale di 37 anni abitante a Novara, a 2 anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti in famiglia e percosse. Sconterà la pena svolgendo lavori di pubblica utilità in base alla riforma Cartabia. 

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini della polizia, i litigi di coppia erano molto frequenti. La donna era gelosa e, non appena gli faceva qualche rimostranza al marito, lui reagiva in maniera violenta. Ed era aggressivo anche e soprattutto quando lei chiedeva soldi per poter comprare da mangiare o i vestiti ai figli, accusandolo di sperperare il suo stipendio in hobby e attività extra famigliari. Fra gli episodi ricordati dalla donna, quello dell’agosto 2019, quando alla richiesta di soldi per comprare i libri scolastici per i figlio, l’uomo era andato su tutte le furie e le aveva scagliato un pugno in viso, costringendola a farsi medicare. In qualche occasione, quando lei era fuori per lavoro, l’imputato aveva alzato le mani anche sui bambini.

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