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Accoltellamento al Valentino, i tre presunti aggressori restano in carcere

L'accusa è di tentato omicidio e rapina. A deciderlo il Tribunale per i minori di Torino con un’ordinanza emessa da gip

I tre presunti autori dell’accoltellamento avvenuto sabato sera, 23 settembre, ai danni di un 17enne al parco del Valentino di via Alcarotti restano in carcere con l’accusa di tentato omicidio e rapina. A deciderlo il Tribunale per i minori di Torino con un’ordinanza emessa da gip. Il fermo messo in atto dalla Polizia non è stato convalidato non essendoci pericolo di fuga, ma il giudice ha comunque disposto il carcere per tutti e tre, ancora minorenni, nei centri di accoglienza di Torino, Bologna e Genova in quanto i tre giovani – difesi dagli avvocati Alessandro Brustia, Giulia Ruggerone e Stefano Allegra – avrebbero reso testimonianze discordanti tentando di scaricare la colpa uno sull’altro.

Due di loro avrebbero ammesso la loro presenza al parco la sera dell’aggressione, ma non di aver vibrato i colpi; il terzo avrebbe dichiarato di trovarsi da tutt’altra parte.

I motivi dell’aggressione sono ancora da chiarire. Resta l’ipotesi avanzata dagli investigatori riguardante un debito in sospeso tra la vittima e almeno uno dei fermati, ma potrebbero esserci anche altre motivazioni. Da quanto emerso durante l’interrogatorio di garanzia, l’intenzione sarebbe stata solo quella di minacciare il 17enne, ma a un certo punto i toni si sarebbero alzati e sarebbe spuntato il coltello.

L’allarme è scattato intorno alle 22.30 quando un passante ha notato un giovane che perdeva molto sangue e ha chiamato il numero di emergenza. A intervenire due Volanti e i sanitari del 118 che hanno trasportato il ragazzo all’ospedale Maggiore, immediatamente ricoverato in Rianimazione. Le sue condizioni sono apparse subito gravi: colpito da undici coltellate al petto e preso a calci e pugni al volto. Le sue condizioni sono in lento miglioramento tanto che l’altro ieri il 17enne ha fatto pervenire un messaggio vocale ai suoi compagni di scuola.

I genitori della vittima, che mantengono sulla vicenda il massimo riserbo, hanno scelto di affidarsi all’avvocato Renzo Inghilleri.

Intanto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito il 25 settembre, ha ribadito «l’esigenza di continuare nelle attività di prevenzione e controllo del territorio programmando servizi interforze straordinari ad alto impatto coordinati con la Polizia locale. Particolare attenzione, come nei mesi scorsi, sarà rivolta alla stazione ferroviaria e ai luoghi ritenuti più sensibili come la zona del parco dell’Allea dove insistono luoghi di aggregazione di giovani nelle serate dei fine settimana».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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