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Emergenza Ucraina, le associazioni di Arona raccolgono 15 quintali di cibo e beni di prima necessità

La raccolta è stata organizzata alla Coop di Arona da Centro di Ascolto Caritas del territorio, Rete Nondisolopane, sezione Anpi di Arona e Circolo Legambiente Gli Amici del Lago

Il Centro di Ascolto Caritas del territorio, la Rete Nondisolopane, la sezione Anpi di Arona e il Circolo Legambiente Gli Amici del Lago hanno organizzato ieri, 10 aprile, alla Coop di Arona una raccolta straordinaria di cibo e di beni di prima necessità per i rifugiati ucraini.

I volontari hanno raccolto quasi 15 quintali di cibo, 11 dei quali sono stati inviati direttamente con un automezzo in Polonia, al confine con l’Ucraina, nei punti di raccolta e smistamento dei profughi, mentre altri 350 kg sono stati consegnati alla sede dell’Istituto Molinari per la distribuzione nel territorio. Grande soddisfazione da parte delle associazioni che hanno organizzato l’iniziativa per i risultati raggiunti, grazie alla solidarietà degli aronesi e hanno voluto sottolineare il processo logistico attivato per una consegna rapida e tempestiva di quanto raccolto, proprio per far fronte alla grande emergenza umanitaria che vede milioni di persone coinvolte. Particolarmente significativa per il raggiungimento dei risultati è stata la collaborazione di persone ucraine presenti in Italia da tempo per contatti e traduzioni.

Massimiliano Caligara, presidente del circolo locale di Legambiente – rientrato nei giorni scorsi da una missione umanitaria internazionale nel deserto del Sahara – ha dichiarato: «Le iniziative di raccolta cibo in questo periodo stanno crescendo sull’onda dell’emozione. Questi impegni però, per essere efficaci e ottimizzare le risorse, devono essere gestiti con competenza e professionalità che deriva dall’esperienza acquisita da molti operatori e volontari che operano da tempo nel sociale, senza lasciare nulla all’improvvisazione. In particolare in questo periodo è necessario essere tempestivi con interventi che consideriamo primari, con cibo e possibilità di alloggio e ricovero immediato, poi con il tempo gli interventi di solidarietà e sostegno dovranno essere diversi e più strutturali, basati sull’integrazione».

Anche Davide Colombo, presidente della Retenondisolopane ha voluto evidenziare alcuni aspetti logistici e organizzativi: «Spesso nelle spese sospese con la raccolta di cibo riceviamo alcuni prodotti in eccedenza che rischiano poi di essere sprecati, come ad esempio la pasta e con la mancanza di altri beni di necessità primari, come il latte UHT o il riso o i cibi per i neonati. A parità di risorse impiegate è necessario distribuire meglio il paniere dei beni raccolti, per questo nelle nostre raccolte forniamo delle indicazioni con la lista dei beni indispensabili per cercare di diversificare i prodotti in base alle diverse necessità».

Nino Caputi della Caritas parrocchiale ha dichiarato: «Grazie alla solidarietà degli aronesi, quanto ricevuto servirà al sostentamento della quarantina di famiglie ucraine aggiuntesi nell’ultimo mese e a quanti sono in situazione di difficoltà, da noi normalmente gestiti. Un grazie ai volontari delle varie associazioni che si sono prodigati nella raccolta e confezionamento di quanto donato, in particolare a quelli della Protezione civile e al nostro don Roberto, presente nella mattinata».

Lucia Caruso, presidente dell’Anpi sezione di Arona ha dichiarato: «L’Anpi ha avviato numerose iniziative di solidarietà al popolo Ucraino: a livello provinciale siamo già da qualche settimana impegnati in una raccolta fondi, in collaborazione con Assopace, volta all’ acquisto di medicinali da inviare direttamente agli ospedali ucraini. La nostra Sezione esprime grande soddisfazione per il successo dell’iniziativa che si è svolta presso la Coop, ringrazia tutte e tutti per la partecipazione alla colletta alimentare. Un sentito ringraziamento alle Associazioni che hanno organizzato e
collaborato, ai volontari, alla rappresentanza della comunità ucraina di Arona e alla Coop per il supporto logistico. La solidarietà rappresenta un valore che trasmettiamo agli altri e la risposta delle persone dimostra che “insieme” si può fare molto».

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