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Novara FC, quale futuro? Il presidente Ferranti: «La serie C è un bagno di sangue»

I pesanti contratti esistenti possono condizionare il futuro degli Azzurri. Il presidente Massimo Ferranti si aspetta segnali dalla città

Si è chiusa al “Cavagnin Nocini” di Verona contro la Virtus con la sconfitta numero diciotto la deludente stagione del Novara. L’uscita dei play off al primo turno di girone potrebbe agevolare il lavoro del sodalizio azzurro con maggior tempo a disposizione per programmare il prossimo campionato. Nulla di tutto ciò, invece, nelle intenzioni del presidente Massimo Ferranti, amareggiato per come la squadra ha affrontato una gara decisiva, malgrado i pesanti investimenti sul piano personale in un biennio. L’ingegnere romano, giustamente, prende tempo, valuta, prova a capire come proseguire, se nessuno arriverà, la sua avventura alla guida dei gaudenziani.

«La Serie C è un bagno di sangue – dichiara Ferranti -. Un campionato con costi elevatissimi se si vuole allestire una squadra che possa ambire a vincere il campionato, ma senza alcuna certezza di poterlo fare». Parole suffragate dai fatti, basta vedere come altre grandi piazze con trascorsi in Serie A e Serie B abbiamo cercato invano di salire in cadetteria: Vicenza, Pordenone, Lecco, Padova nel girone A, Cesena, Entella, Ancona nel girone B, Crotone, Pescara, Foggia nel girone C, tra queste il Padova già fuori dai play off. Altre ancora come il Mantova retrocesso ai play out. Retrocessione quella dei virgiliani che almeno hanno il vantaggio di azzerare i contratti esistenti, come quello sontuoso del bomber Bocalon (sino al 2025), arrivato a fine gennaio dal Trento, autore 11 reti nel lato B del campionato.

Novara che, invece, ha oltre una decina di contratti “pesanti” anche per la stagione 2023/24. Cifre che sono una zavorra per il club del dg Michelangelo Vitali. Cifre dalle quali il Novara è vicino a “stornare” quello dell’allenatore Marco Marchionni, con il quali si va verso una rescissione del biennale in scadenza il 30 giugno 2025. Situazione che porterebbe i giocatori ad allenarsi sino a metà giugno con una nuova guida tecnica, si vocifera che venga richiamato il tecnico Roberto Cevoli, esonerato dopo 16 giornate. Una situazione che avrebbe del paradossale, che confermerebbe come in questa stagione al Novara non vogliano farsi mancare nulla. Se da un lato è capibile la decisione della proprietà di tenere i giocatori ad allenarsi sino a giugno, visto che percepiscono la dodicesima mensilità, dall’altro imporre a Cevoli di tornare in campo dopo le problematiche sul piano personale e fisico che il tecnico sanmarinese ha avuto, non appare una decisione felicissima.

Con queste premesse, da valutare anche i costi, ingenti del settore giovanile, parlare di futuro appare fuorviante, perchè prima serve stabilire il budget sul quale fare affidamento, che non può essere tutto sulle spalle del presidente Ferranti, che pur senza dirlo apertamente, si aspettava maggiore sostegno degli sponsor, incassi più consistenti al botteghino e dalla campagna abbonamenti, oltre 4.000 in Serie D (ma a prezzi ridottissimi), 2.107 in Serie C. Ma anche il possibile ingresso in società di persone che sappiamo dare linfa vitale per far fronte ad un campionato di terza serie che è definito: “Un bagno di sangue”.

A meno che il Novara riveda parametri di gestione, con ingaggi che siano in linea con molte altre squadre di serie C, come Pro Sesto, Virtus Verona, Renate e Arzignano, che hanno preceduto gli azzurri in classifica, o Pergolettese, che ha vinto entrambe le sfide col Novara, che ha collezionato 29 punti nel girone di ritorno contro i 25 degli azzurri, cremaschi che hanno chiuso undicesimi con 51 punti contro i 50 del Novara. Tutte formazioni: Pro Sesto, Virtus Verona, Renate, Arzignano e Pergolettese che hanno attuato il minutaggio sui giovani, portandosi a casa cifre significative. Tutto quello che potrebbe realizzare il Novara nel prossimo campionato. Serve saper fare scelte mirate, perchè il tempo delle spese pazze sembra finito, è, forse, il presidente Ferranti ha perfettamente ragione quando preferisce prendere tempo prima di pensare al futuro, che al momento resta una incognita, perchè non è neppure lontanamente pensabile che l’ingegnere romano possa continuare a sborsare milioni di euro per far fronte a costi faraonici per disputare il terzo campionato del calcio professionistico italiano.

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Guido Ferraro

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