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Crosetto “incorona” Nastri: «Potrà decidere lui cosa voler fare»

Il co – fondatore di Fratelli d'Italia ieri pomeriggio in città per sostenere la campagna elettorale del partito di Giorgia Meloni e il particolare la rielezione al Senato del leader novarese, che conferma il suo impegno: «Chi entra nelle istituzioni deve servire, non essere servito»

Guido Crosetto, co – fondatore di Fratelli d’Italia, è venuto nuovamente a Novara nel pomeriggio di ieri, lunedì 19 settembre, per sostenere la campagna elettorale del partito di Giorgia Meloni e in particolare la corsa verso la rielezione a Palazzo Madama del leader locale Gaetano Nastri. Un percorso che, a detta di molti, sembrerebbe tutto in discesa, al punto che non sarebbe difficile ipotizzare un incarico di particolare rilievo dopo il voto: «Nastri – ha detto infatti Crosetto – gode di una tale stima e fiducia all’interno del nostro partito che potrà decidere lui cosa voler fare».


Il diretto interessato, però, ha cercato di minimizzare, mantenendo ancora una volta il profilo basso («Chi entra nelle istituzioni deve servire, non essere servito»), preferendo concentrarsi sul programma: «Con la crisi energetica il Paese sta vivendo la situazione più difficile dal dopoguerra. Il caro bollette sta mettendo in ginocchio le famiglie e le imprese. Noi vogliamo aiutare le aziende sostenendo le nuove assunzioni di giovani. Con quali risorse? Quelle del reddito di cittadinanza, che vogliamo abolire, liberando così una somma non indifferente. Sia chiaro – ha precisato Nastri – Chi è in difficoltà ha diritto a un aiuto da parte dello Stato, ma chi è in grado di lavorare no».


E se i due esponenti di FdI hanno tra l’altro ribadito l’importanza di superare tutta quella burocrazia che bloccherebbe da anni impianti fotovoltaici e eolici, strumenti fondamentali nello sviluppo di fonti energetiche alternative, confermando poi la posizione del partito nello scenario internazionale («In Europa ci vogliamo rimanere, ma a testa alta»), più a livello locale Nastri ha focalizzato la sua attenzione sul nuovo ospedale: «Si tratta del primo obiettivo, anche perché la pandemia ha mostrato ancora una volta tutti i limiti di una struttura ospitata in un palazzo che risale al XVII secolo. Se il primo bando è andato deserto per la crescita dei costi mi metterò a disposizione per poterlo rifinanziare attraverso una concertazione con tutti i soggetti interessati. Poi occorrerà sostenere ancora di più il personale sanitario», respingendo al tempo stesso qualche accusa arrivata dallo schieramento opposto sul fatto che lo stop all’iter per la Città della salute novarese sarebbe imputabile al centrodestra, che ha provocato la recente crisi di governo: «Ci risulta – ha replicato Nastri – che Draghi sia a oggi ancora in carica», ricordando infine la coerenza mantenuta dal partito di rimanere sui banchi dell’opposizione per tutta la durata della legislatura.

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Luca Mattioli

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