Enrico Letta nel suo lungo ed articolato discorso all’Assemblea Nazionale del Pd ha proposto di estendere il voto ai ragazzi di 16 anni. Non è una novità: lo sosteneva già nel suo libro del 2018: “Ho imparato“.

Letta ha iniziato giovanissimo a fare politica nel Movimento Giovanile della Dc, aveva probabilmente 17 anni, a 21 anni era Consigliere Comunale a Pisa, a   26 anni Presidente dei Giovani Popolari Europei, a 32 anni Ministro degli Affari Europei, a 47 anni Presidente del Consiglio.

Letta come sempre è un uomo coerente, vuole dare a tutti le stesse chances che ha avuto lui, pur diventando maturo e anziano non ha cominciato a pensare che i giovani siano tutti delle teste di cavolo.

Questo mi piace di lui.

Certamente non basta che sia consenziente lui e anche Grillo, che lo ha pure proposto due anni fa, così tutti grideranno alla combine M5 Stelle/Pd e si straccerranno le vesti e se le straccino pure andando in giro mezzi nudi.

Per cambiare le Costituzione c’è una procedura lunga e complicata, maggioranze assolute, referendum da vincere, a cui i sedicenni non partecipano, che poi sono pochi non facendo più bambini che poi diventino sedicenni, per cui quella di Letta è più una provocazione che altro.

Non sono convintissimo , personalmente tengo a legare il diritto di voto alla maggiore età, la totale disponibilità della persona da parte della persona stessa.

In questi anni ho letto gente che voleva legare il diritto di voto al possesso di una certa cultura, un test, un esamino oppure altri che ripropongono il diritto per censo: se non paghi le tasse non devi votare, a 16 anni è difficile che paghi le tasse.

Non ne sono convinto quindi di questa proposta, ma sono pronto a farmi convincere oppure a rimanere della mia, sono aperto a capirne di più, a discuterne, non ho più da un pezzo la freschezza, la curiosità , un po’ di innocenza come quando avevo 16 anni ma nemmeno l’ottusità e la chiusura di molti miei coetanei.

Parliamone , poi magari non ne faremo niente, ma è meglio che discutere di Renzi o di Salvini, mi sembra certamente più interessante ed importante.

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Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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Sedici anni

Enrico Letta nel suo lungo ed articolato discorso all’Assemblea Nazionale del Pd ha proposto di estendere il voto ai ragazzi di 16 anni. Non è una novità: lo sosteneva già nel suo libro del 2018: “Ho imparato“. Letta ha iniziato giovanissimo a fare politica nel Movimento Giovanile della Dc, aveva probabilmente 17 anni, a 21 anni era Consigliere Comunale a Pisa, a   26 anni Presidente dei Giovani Popolari Europei, a 32 anni Ministro degli Affari Europei, a 47 anni Presidente del Consiglio. Letta come sempre è un uomo coerente, vuole dare a tutti le stesse chances che ha avuto lui, pur diventando maturo e anziano non ha cominciato a pensare che i giovani siano tutti delle teste di cavolo. Questo mi piace di lui. Certamente non basta che sia consenziente lui e anche Grillo, che lo ha pure proposto due anni fa, così tutti grideranno alla combine M5 Stelle/Pd e si straccerranno le vesti e se le straccino pure andando in giro mezzi nudi. Per cambiare le Costituzione c’è una procedura lunga e complicata, maggioranze assolute, referendum da vincere, a cui i sedicenni non partecipano, che poi sono pochi non facendo più bambini che poi diventino sedicenni, per cui quella di Letta è più una provocazione che altro. Non sono convintissimo , personalmente tengo a legare il diritto di voto alla maggiore età, la totale disponibilità della persona da parte della persona stessa. In questi anni ho letto gente che voleva legare il diritto di voto al possesso di una certa cultura, un test, un esamino oppure altri che ripropongono il diritto per censo: se non paghi le tasse non devi votare, a 16 anni è difficile che paghi le tasse. Non ne sono convinto quindi di questa proposta, ma sono pronto a farmi convincere oppure a rimanere della mia, sono aperto a capirne di più, a discuterne, non ho più da un pezzo la freschezza, la curiosità , un po’ di innocenza come quando avevo 16 anni ma nemmeno l’ottusità e la chiusura di molti miei coetanei. Parliamone , poi magari non ne faremo niente, ma è meglio che discutere di Renzi o di Salvini, mi sembra certamente più interessante ed importante.

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54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.