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Lo scorso sabato una mega rissa nei vicoli del centro storico di Arona, quattro giorni fa una mega rissa a Gallarate, una settimana fa una rissa che ha coinvolto centinaia di giovani a Roma in pieno centro e un’altra sul Pincio, e poi rissa a Bologna, Varese, Arezzo e poi questa estate diverse risse anche a Novara.

Ormai è una moda che coinvolge a livello nazionale centri piccoli e grandi, migliaia di giovani che non temono le sanzioni anti-COVID e che non solo si picchiano fra di loro ma attaccano e picchiano anche i componenti delle forze di polizia quando cercano di sedare le risse per impedire che almeno qualche giovane venga fermato, denunciato e punito.

Non avevamo mai assistito a tanta violenza di massa per strada come negli ultimi mesi, violenza e basta perché, a differenza degli anni ‘70 quando i Giovani si picchiavano fra neri e rossi e fra diverse sfumature di nero , cosa che ancora accade, qui ci si picchia e basta anche se i motivi sono fra i più futili del mondo: mi ha guardato male, ha guardato la mia ragazza, ha rubato la ragazza del mio amico.

Italiani e non italiani la violenza coinvolge molti giovani anche se non si deve cadere nelle generalizzazioni perché, comunque, la maggioranza dei giovani non si lascia andare anche se spesso sono folle divertite di giovani quelle che guardano gli spettacoli delle risse.

Qualcuno dirà che è uno degli effetti della reclusione da COVID e certamente c’è del vero, con la chiusura di bar e soprattutto palestre e piscine  i luoghi per sfogare l’esuberanza giovanile mancano davvero.

Qualcuno dirà che è la crisi degli Oratori e dei circoli dei partiti che  una volta aggregavano i giovani con il biliardo, il calcetto ma anche tante buone iniziative culturali, formative, educative.

È un fatto che ci sono sempre più giovani che non studiano e non lavorano e certamente l’ozio è il padre di tutti i vizi comprese le risse. È un fatto che ora nelle risse sono coinvolte pure le ragazze, segno di una parità che forse non è il massimo. Le cause sono diverse e segno di una grave disattenzione della società adulta ai giovani e ai loro problemi.

Qualcuno dirà pure che la colpa è dei social a cui si tende a dare tutte le nostre colpe : ma i giovani vanno poco su social come Twitter e Facebook, e comunque insultarsi  virtualmente non sarà bello ma non è come prendersi a cazzotti sul serio, anzi le risse sono anche una ricerca di fisicità e di realtà per reazione a troppo virtuale.

Le risse in Parlamento dove uomini un po’ pelati di mezza età se le danno di santa ragione e così donne sposate e madri mordono non sono certamente un buon esempio per i nostri ragazzi.

C’è molto lavoro da fare: educativo, sociale, sportivo e anche repressivo , basta con multe e processi per risse.

Hai partecipato ad una rissa? Bene, la prossima nevicata spalerai gratis per 8 ore tutti i giorni che nevica per due anni. No multe, solo spalare .

Da qualche parte bisogna pure iniziare.

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Pier Luigi Tolardo

Pier Luigi Tolardo

54 anni, novarese da sempre, passioni: politica, scrittura. Blogger dal 2001.

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