Torna a Novara “Moi”, lo spettacolo teatrale nel ricordo di Camille Claudel

Dopo la rappresentazione di sette anni fa al Coccia, il 28 novembre al Faraggiana sarà messo in scena lo spettacolo, della novarese Chiara Pasetti. Sul palcoscenico l'attrice genovese Lisa Galantini

Dopo sette anni si può in qualche modo affermare che il cerchio si stia chiudendo. Dopo la messa in scena al Teatro Coccia sette anni fa appunto (rappresentazione preceduta dalla prima assoluta a Genova nel 2016) e dopo un’infinita serie di repliche in tutta Italia e non solo, torna all’ombra della Cupola “Moi”, lo spettacolo scritto dalla novarese Chiara Pasetti che sarà messo in scena martedì 28 novembre al Teatro Faraggiana alle 21. Sul palcoscenico, impegnata in un “caleidoscopico” monologo di un’ottantina di minuti, l’attrice genovese Lisa Galantini (nella foto), con la regia firmata da Alberto Giusta. I costumi sono di Morgan, della Maison Clauds Morene di Novara, e gli elementi scenici di Renza Tarantino. La realizzazione è dell’associazione culturale La Rêve et la vie in collaborazione con Tieffeteatro Milano.

Parlare di “Moi” vuol dire affrontare il percorso di Camille Claudel, sfortunata scultrice francese che fu allieva, modella e musa di Auguste Rodin. Un’esistenza tormentata, chiusasi nel 1943 dopo trent’anni trascorsi reclusa nel manicomio di Montfavet, località in passato autonoma, per poi diventare frazione della vicina Avignone, dopo che lo storico exclave pontificio venne annesso alla Francia durante la Rivoluzione.

Ottanta anni giusti dalla morte di Camille Claudel e sette dal debutto di “Moi”, tanti per uno spettacolo teatrale che si ispira liberamente alla corrispondenza dell’artista transalpina: «Questo lavoro ha debuttato nel 2017 – ricorda Chiara Pasetti – Io, insieme a Lisa Galantini e al regista Alberto Giusta siamo molto orgogliosi di questo, perché se si considera la fatica nel mettere in scena un allestimento per una stagione, noi siamo in scena addirittura da sette…».

Dopo la precedente esperienza al Coccia in questa occasione ci si sposta al teatro di corso della Vittoria, «dove minore è la distanza fra palcoscenico e platea – ha spiegato l’autrice novarese – Aspetto molto importante, perché in questo spettacolo l’attrice interagisce e dialoga con il pubblico, coinvolgendo gli spettatori. Il Faraggiana si presta maggiormente a questo tipo di situazione».

Chiara Pasetti è molto felice che il suo testo venga messo in scena proprio in questi giorni, dove numerosi sono gli appuntamenti legati alla violenza di genere: «Camille Claudel fu vittima di violenza, non sessuale, ma fu per trant’anni internata in un manicomio senza che nessuno si occupasse di lei. E’ importante ricordarla e parlare di lei anche in questo periodo».

Lo spettacolo sarà preceduto, sempre martedì 28, da una recita riservata ai docenti e agli studenti del Carlo Alberto e dalla presentazione di un libro scritto sempre da Chiara Pasetti, ospite anche questa sera – sabato 25 novembre – alla libreria La Talpa di viale Roma. Mercoledì 29 alle 18 Chiara Pasetti, nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata contro la violenza sulle donne, introdurrà nell’aula magna del Convitto Carlo Alberto l’incontro aperto al pubblico con Giuseppe Delmonte, nel 1997 orfano di femminicidio per mano del padre.

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Luca Mattioli

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Dopo la rappresentazione di sette anni fa al Coccia, il 28 novembre al Faraggiana sarà messo in scena lo spettacolo, della novarese Chiara Pasetti. Sul palcoscenico l’attrice genovese Lisa Galantini

Dopo sette anni si può in qualche modo affermare che il cerchio si stia chiudendo. Dopo la messa in scena al Teatro Coccia sette anni fa appunto (rappresentazione preceduta dalla prima assoluta a Genova nel 2016) e dopo un'infinita serie di repliche in tutta Italia e non solo, torna all'ombra della Cupola “Moi”, lo spettacolo scritto dalla novarese Chiara Pasetti che sarà messo in scena martedì 28 novembre al Teatro Faraggiana alle 21. Sul palcoscenico, impegnata in un “caleidoscopico” monologo di un'ottantina di minuti, l'attrice genovese Lisa Galantini (nella foto), con la regia firmata da Alberto Giusta. I costumi sono di Morgan, della Maison Clauds Morene di Novara, e gli elementi scenici di Renza Tarantino. La realizzazione è dell'associazione culturale La Rêve et la vie in collaborazione con Tieffeteatro Milano.

Parlare di “Moi” vuol dire affrontare il percorso di Camille Claudel, sfortunata scultrice francese che fu allieva, modella e musa di Auguste Rodin. Un'esistenza tormentata, chiusasi nel 1943 dopo trent'anni trascorsi reclusa nel manicomio di Montfavet, località in passato autonoma, per poi diventare frazione della vicina Avignone, dopo che lo storico exclave pontificio venne annesso alla Francia durante la Rivoluzione.

Ottanta anni giusti dalla morte di Camille Claudel e sette dal debutto di “Moi”, tanti per uno spettacolo teatrale che si ispira liberamente alla corrispondenza dell'artista transalpina: «Questo lavoro ha debuttato nel 2017 – ricorda Chiara Pasetti – Io, insieme a Lisa Galantini e al regista Alberto Giusta siamo molto orgogliosi di questo, perché se si considera la fatica nel mettere in scena un allestimento per una stagione, noi siamo in scena addirittura da sette…».

Dopo la precedente esperienza al Coccia in questa occasione ci si sposta al teatro di corso della Vittoria, «dove minore è la distanza fra palcoscenico e platea – ha spiegato l'autrice novarese – Aspetto molto importante, perché in questo spettacolo l'attrice interagisce e dialoga con il pubblico, coinvolgendo gli spettatori. Il Faraggiana si presta maggiormente a questo tipo di situazione».

Chiara Pasetti è molto felice che il suo testo venga messo in scena proprio in questi giorni, dove numerosi sono gli appuntamenti legati alla violenza di genere: «Camille Claudel fu vittima di violenza, non sessuale, ma fu per trant'anni internata in un manicomio senza che nessuno si occupasse di lei. E' importante ricordarla e parlare di lei anche in questo periodo».

Lo spettacolo sarà preceduto, sempre martedì 28, da una recita riservata ai docenti e agli studenti del Carlo Alberto e dalla presentazione di un libro scritto sempre da Chiara Pasetti, ospite anche questa sera – sabato 25 novembre – alla libreria La Talpa di viale Roma. Mercoledì 29 alle 18 Chiara Pasetti, nell'ambito delle iniziative legate alla Giornata contro la violenza sulle donne, introdurrà nell'aula magna del Convitto Carlo Alberto l'incontro aperto al pubblico con Giuseppe Delmonte, nel 1997 orfano di femminicidio per mano del padre.

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