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«In questi cinque giorni facciamo spazio all’ascolto delle parole». Al via il Salone del libro di Torino

La kermesse ha inaugurato questa mattina a Lingotto Fiere alla presenza dei ministri della Cultura e dell'Istruzione e della sorella di Giovanni Falcone

«Ogni volta che si aprono i cancelli del Lingotto è un rinnovarsi della magia: a soli sette mesi di distanza la magia si è ripetuta due volte». È stato il presidente del Circolo dei lettori, Giulio Biino, ad introdurre l’inaugurazione del 34esimo Salone internazionale del libro di Torino che ha inaugurato oggi, 19 maggio, a Lingotto Fiere.

«È un’edizione eccezionale, che si mette “il vestito della festa” per accogliere nel migliore di modi, con un numero di editori superiore a qualunque altra edizione. La Storia è mossa dalle parole, è fatta di persone che hanno ambizioni e idea di futuro: in ogni epoca ci sono state persone che hanno saputo indicare il futuro attraverso le parole e hanno veicolato il sentire comune intorno a un’idea. Siamo talmente circondati da parole da non renderci nemmeno più conto del loro significato: facciamo spazio all’ascolto in questi cinque giorni perché un libro può regalarci un sogno, un’emozione: lasciamoci trasportare dalle parole».

In apertura è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato come « i libro sono alla base della formazione scientifica e culturale. Leggere è una risorsa per la società, rende liberi, apre alla comprensione reciproca e al dialogo. Gli operato del settore devono continuamente confrontarsi con le nuove sfide: il prezzo della carta e nuovi gruppi di distribuzione. Sostenere la cultura significa sostenere l’intera filiera con particolare attenzione alle libreria indipendenti che rappresentano una risorsa preziosa».

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha parlato di Ucraina, cultura come questione centrale e Torino quale cuore di numerose iniziative. «Spero che questa possa rappresentare un’edizione dei record non solo in termini di spazi espositivi, ma anche per il messaggio ai giovani affinché attraverso il Salone possano tornare ad avere fiducia e sentirsi parte di una comunità».

Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha affermato: «Se siamo qui è perché abbiamo condotto bene una campagna contro la pandemia e con fiducia per la scienza. Il Salone è un buon modo per riuscire a ripagare il debito nei confronti delle nuove generazioni».

Presente all’inaugurazione anche il sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Benedetto Della Vedova: «La cultura serve a ricostruire i ponti anche in un giorno di guerra. Il sostegno all’internazionalizzazione del libro italiano è fondamentale per trasmettere la storia e valori umani e culturali».

«Abbiamo bisogno di dialogo e di condividere la parola – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. In accordo con il ministro ucraino, stiamo garantendo ai 23 mila studenti accolti in Italia, senza nemmeno avere le parole da condividere, di sostenere esami in continuità con quanto fatto e con quanto faranno in Ucraina»

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha invece affermato: «Vorrei che questa legislatura si chiudesse con l’approvazione della legge per aiuti economici a favore della filiera del libro».

A chiudere l’inaugurazione è stata la sorella di Giovanni Falcone, Maria Falcone, che in mattinata ha tenuto un incontro al Bookstock con gli alunni delle scuole: «Il libro crea indipendenza, ci fa diventare adulti. In questi trent’anni, dalla morte di mio fratello, ho notato una crescita e una maggiore consapevolezza di che cosa significhi la lotta alla mafia e del fatto che la mafia non è solo un problema della Sicilia, ma di tutta l’Italia».

Il Salone è visitabile fino al 23 maggio nei seguenti orari: giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 20, venerdì e sabato dalle 10 alle 21. La biglietteria sarà aperta nei seguenti orari: giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 19, venerdì e sabato dalle 10 alle 20.

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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