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Turismo: numeri incoraggianti dalla Regione. Federalberghi cauta: «Non è tutto oro quel che luccica»

Iniziata la ripresa del settore turistico in Piemonte. Ma è una ripresa ancora troppo lenta

La regione Piemonte ha diffuso un report sui dati del turismo sul proprio territorio. Nel dettaglio si è parlato del trend dei livelli di pernottamenti che, dai grafici appunto, sono in netto rialzo: +62% di pernottamenti fra luglio e dicembre e, ad agosto, movimenti turistici oltre i livelli 2019: +1% di arrivi e +7% dei pernottamenti trainati maggiormente dalla componente nazionale. Prospetti e numeri che analizza e commenta in prima persona il presidente Federalberghi di Confcommercio Alto Piemonte, Emilio Zanetta.

«Questi dati mettono in evidenza numeri in positivo e sono dati assolutamente corretti, non c’è nulla da dire – afferma Zanetta -.Però bisognerebbe osservare questi numeri con una visione di insieme un po’ più accurata. Le percentuali di previsioni stilate parlano di un incremento che va dal 30% al 78%, una forbice fin troppo ampia, non ha molto logica proporre un dato statistico così. Che ci sia una timida ripresa è fuori dubbio, ma attenzione: questo 2022 doveva essere l’anno della ripresa ed è normale che rispetto ai due anni passati praticamente chiusi in casa i numeri siano migliorati. Facciamo, invece, un confronto con l’anno pre-pandemia, il 2019, uno degli anni più positivi per il turismo piemontese. In questo caso i numeri non sono così “luccicanti”, anzi».

«Prendiamo in esame alcuni dati che quelli non sbagliano mai – continua il presidente – e parliamo di Pasqua un tema attuale. Ecco, nel 2019 e quindi nel periodo pre Covid si registrava una saturazione di prenotazioni fino all’80%, mai al di sotto del 70%. Oggi, dati alla mani, siamo al 28%. Capite che non siamo nemmeno vicini ai numeri incoraggianti? Un’altra considerazione dovuta, e che andava specificato nei grafici diffusi, è che il trend di cui parla la Regione è un trend che è stato calcolato senza dubbio prima della crisi in Ucraina, dunque, giocoforza, i numeri che vediamo bisogna rivederli. Dico così perché questa guerra, a livello turistico, ci ha letteralmente messo in ginocchio: la fetta russa del turismo è troppo centrale, non si può fare statistica senza tenerne conto e vi assicuro che le perdite sono notevoli».

«Diamo comunque a Cesare quel che è di Cesare – conclude Zanetta – il Piemonte è la Regione che si è data maggiormente da fare per incrementare il turismo, non c’è dubbio se si osserva il lavoro svolto rispetto alle altre regioni d’Italia. Ha fatto davvero grandi cose per far sì che il Piemonte rimanga tra le “prime della classe” e ci è riuscita. Tuttavia bisogna lavorarci, perchè, ripeto, siamo al di sotto delle aspettative e in piena crisi del comparto turistico».

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Paolo Pavone

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