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Verso la privatizzazione del De Pagave. Ma la minoranza consiliare (e non solo) non ci sta

Forte attacco del Pd: «C'è una parte che cade a pezzi e che non avete nemmeno considerato». Critiche (velate) da Fratelli d'Italia all'assessore leghista

L’operazione di salvataggio dell’istituto per anziani De Pagave –  ex Ipab a diretta gestione regionale e ora commissariato – sta per concretizzarsi senza alcuna novità sotto il profilo tecnico. Durante la commissione di ieri, 9 maggio, convocata, il commissario straordinario nominato dalla Regione (e di recente riconfermato), l’avvocato Remigio Belcredi non ha fatto altro che ripetere quanto già dichiarato più di un anno fa sulla necessità di privatizzare i servizi per fare in modo che il De Pagave non chiuda. «Venerdì 6 maggio ho deliberato il pubblico interesse della proposta avanzata da Nuova Assistenza (che a Novara già gestisce il Parco del Welfare, ndr) – ha detto Belcredi -. Nei primi 800 giorni c’è l’impegno a compiere lavori i ristrutturazione nell’edificio della rsa per 3 milioni e 120 mila euro. Inoltre Nuova Assistenza pagherebbe un canone di concessione di 2 euro e 50 centesimi a ospite al giorno – 800 euro all’anno a ospite – che per 150 ospiti fa 120 mila euro annui. L’anticipazione di 500 mila euro, poi da restituire in 20 rate, permetterebbe di eliminare i debiti. Un progetto che consente anche il riassorbimento del personale, mutualmente circa una centinaio di persone. Da poco, infatti, è stato approvato il consuntivo del 2021 con una perdita di 154 mila euro, comunque inferiore a quello del 2020 che si aggirava intorno ai 650 mila. La perdita consolidata, però, è di 800 mila euro: con la vendita del terreno dove si trova l’autolavaggio, per 295 mila euro, e l’anticipo di 500 mila da parte di Nuova Assistenza dovrebbe mettere al sicuro i conti».

«Il mio mandato è stato prorogato fino all’aggiudicazione della gara – ha concluso l’avvocato – per la quale abbiamo firmato una convenzione con il Comune in quanto noi non abbiamo i mezzi per gestire un bando pubblico di questo genere».

L’assessore alle Politiche Sociali, Luca Piantanida, ha invece comunicato (lo aveva già fatto il sindaco durante la commissione dell’11 marzo) che, dopo il sopralluogo della parte storica dell’istituto De Pagave, «il Comune ha valutato i costi di quell’area in un milione e 200 euro per la sistemazione 31 mini alloggi. Abbiamo così partecipato a un bando del Pnrr che finanzia fino a 2 milioni e 460 mila euro: un contributo sufficiente sia per la ristrutturazione, sia per la gestione di tre anni per un valore superiore al milione di euro». La vera novità è che il bando è destinato non a persone autosufficienti, ma all’autonomia degli anziani non autosufficienti, dunque una destinazione diversa dei minialloggi rispetto al progetto originario.

Non solo cronaca dei fatti, però. Durante la commissione di ieri la politica è entrata come una lama nel burro e non solo per le critiche giunte dai consiglieri di opposizione, ma per la posizione assunta da quelli di Fratelli d’Italia che siedono tra le fila della maggioranza.

Un forte attacco è stato espresso, in un primo momento, dai consiglieri del Pd Nicola Fonzo e Sara Paladini: «Vi siete accorti che c’è una parte che cade a pezzi? Di quella cosa avete intenzione di farne? – ha chiesto il capogruppo Fonzo -. I minialloggi erano già in capo al De Pagave rispetto a un accordo preso anni fa con il Comune. Questo scenario mi trovo insoddisfatto ed è frutto di scelte politiche sbagliate e di una governance precaria che il Covid ha ulteriormente aggravato; chi ne subirà le conseguenze saranno i dipendenti e la comunità novarese perchè la nuova società di gestione penserà solo a far tornare i conti».

«Cosa ha intenzione di fare la politica? – ha proseguito Paladini -. Perché nel bando del Pnrr non è stata inserita anche per parte degradata? Possibile che se manca il sindaco, non si possano avere le informazioni adeguate? Chiedo che vengano forniti tutti i dettagli del progetto comunale riguardante i minialloggi per capire quale sia la reale destinazione che il significato di “autonomia degli anziani non autosufficienti”».

Le ultime battute se le è prese tutte il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Ragno, facendo eco alle richieste di Paladini: «Non solo voglio vedere il progetto comunale sui minialloggi, ma anche la proposta avanzata da Nuova Assistenza perchè ci sono dei punti che non mi sono chiari – ha detto nel suo intervento (facendo seguito ad altrettanti mugugni tra i banchi della sua stessa fazione) -. Ci sono aspetti che non conosco e che ho bisogno di valutare attentamente». In realtà poco stupore: non è la prima volta che durante un consiglio o una commissione, i consiglieri di Fratelli d’Italia fanno “opposizione” ai colleghi leghisti mettendo in imbarazzo l’alleanza di centro destra e facendo gioco alle minoranze. Ma quali sono le reali intenzioni? Una spaccatura in vista all’interno della maggioranza o “solo” la testa dell’assessore Piantanida?

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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