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Dietro front di Rfi: «Il raddoppio della Novara – Arona slitta al 2035 – ’40»

Lo ha detto questa mattina in Consiglio provinciale la vicepresidente Leoni. Secondo la società del Gruppo Ferrovie dello Stato il progetto «non sarebbe più urgente». Con fondi già stanziati saranno invece allungati i binari a Oleggio per il transito di convogli con un maggior munero di vagoni

Dietro front di Rete ferroviaria italiana. Dopo la firma, avvenuta lo scorso 12 dicembre in Prefettura, di un Protocollo di legalità in merito al progetto per il raddoppio delle linee di accesso sud al valico del Sempione, un investimento da 430 milioni di euro (il più importante mai messo in atto sul territorio novarese) che avrebbe riguardato anche la posa di un secondo binario lungo la tratta Vignale (dalla stazione del capoluogo a quella della frazione a nord della città prima del “trivio” ne conta già due) – Oleggio – Arona, la società del Gruppo Ferrovie dello Stato avrebbe cambiato idea. Il progetto non è affatto cancellato, ma destinato a slittare al 2035 – ’40 perché ritenuto “non più prioritario”.


E’ quanto ha risposto la vicepresidente dell’amministrazione di Palazzo Natta, Michela Leoni, nel corso della seduta di stamattina, venerdì 10 febbraio, di un Consiglio provinciale apertosi con la formale ratifica della rielezione di Federico Binatti a Presidente della Provincia dopo il voto di “secondo livello” dello scorso 28 gennaio e il suo giuramento pronunciato dallo stesso sindaco di Trecate.


Gli esponenti del gruppo di minoranza “La Provincia in Comune” avevano presentato un documento nel quale si chiedeva al presidente di impegnarsi alla creazione, “nel più breve tempo possibile, di un tavolo di coordinamento che veda la Provincia svolgere un ruolo attivo nel raccogliere e condividere tutte le informazioni disponibili relativamente al progetto di potenziamento della linea ferroviaria Vignale-Oleggio-Arona”.


Parziale sorpresa davanti alla risposta di Leoni: «Al momento non esiste alcun tipo di progetto. Rfi ha inviato una comunicazione al Ministero delle Infrastrutture e trasporti dove, al’interno di un’analisi di costi e benefici, è stato ritenuto che il raddoppio della Vignale-Oleggio-Arona non sarebbe cosa urgente. Il progetto vedrà la luce, se tutto va bene, tra il 2035 e il 2040».


«Attualmente – ha continuato la vicepresidente – Rfi ha chiesto al Mit di poter utilizzare i fondi già esistenti e stanziati (12-13 milioni di euro, ndr) per adeguare le attuali aree di interconnessione – scambio già presenti nella stazione di Oleggio, allungandole a 750 metri dagli attuali 500. Questo l’intervento che dovrebbe realizzarsi in un arco temporale di più breve respiro».


Cosa significa? «Non vi sarà un aumento del numero dei convogli merci in transito, ma quelli previsti saranno dotati di ulteriori vagoni proprio grazie alla possibilità data da un “allungamento” dei binari». Ricapitolando, nonostante il citato Protocollo di legalità di raddoppio della linea non se ne parla. Per almeno un decennio. Al tempo stesso si allungheranno invece i binari della stazione di Oleggio per consentire il transito di treni merci con un maggior numero di vagoni. Con buona pace dei residenti novaresi del quartiere Nord, già da tempo sul “piede di guerra” davanti all’attuale situazione per il transito dei treni merci, incluso il disagio provocato dalla cronica chiusura dei passaggi a livello delle vie Bianchini e Beltrami.

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Luca Mattioli

Luca Mattioli

Una risposta

  1. Cercasi disperatamente amministratore locale o politico di lungo corso che sottoponga la questione all’attuale Ministro infrastrutture con tanto di foto per le redazioni locali!

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