Caso Garavelli, Ordine medici: «Valutiamo un’azione disciplinare»

Il presidente D'Andrea dopo la partecipazione del primario del Reparto infettivi dell'ospedale Maggiore a una manifestazione no-pass: «Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti, la violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche»

Caso Garavelli, Ordine medici: «Valutiamo un’azione disciplinare». Lo annuncia il presidente dell’Ordine provinciale novarese Federico D’Andrea (nella foto), dopo la diffusione della notizia che vede protagonista il primario del Reparto infettivi dell’ospedale Maggiore Pietro Luigi Garavelli, che nel week end ha preso parte a una manifestazione contro il green-pass ad Alessandria, città in cui il professionista risiede.

«Stiamo valutando – spiega il presidente D’Andrea – se esistono i presupposti per un’azione disciplinare e se sarà il caso apriremo un procedimento. Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti: la violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche: si va dall’“avvertimento” alla “censura” per arrivare alla sospensione e alla radiazione. L’Ordine provinciale fin dal primo momento ha sostenuto la campagna vaccinale: il vaccino è uno strumento importantissimo con il quale i sanitari si possono garantire contro il Covid-19 e, di conseguenza, garantire anche i cittadini. E il green-pass si inserisce perfettamente tra i provvedimenti che si possono adottare per contenere la pandemia».

Ai media alessandrini Garavelli ha dichiarato di essere sceso in piazza per fornire chiarimenti ai cittadini e invitare a vaccinarsi. Tuttavia avrebbe anche espresso dubbi sulla vaccinazione nei soggetti under 40. La sua presenza fra i manifestanti ha suscitato reazioni anche da parte del vicepresidente della Commissione sanità della Regione, Domenico Rossi e del consigliere regionale Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di Lavoro Covid (leggi qui).

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Caso Garavelli, Ordine medici: «Valutiamo un’azione disciplinare»

Il presidente D’Andrea dopo la partecipazione del primario del Reparto infettivi dell’ospedale Maggiore a una manifestazione no-pass: «Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti, la violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche»

Caso Garavelli, Ordine medici: «Valutiamo un’azione disciplinare». Lo annuncia il presidente dell’Ordine provinciale novarese Federico D’Andrea (nella foto), dopo la diffusione della notizia che vede protagonista il primario del Reparto infettivi dell’ospedale Maggiore Pietro Luigi Garavelli, che nel week end ha preso parte a una manifestazione contro il green-pass ad Alessandria, città in cui il professionista risiede.

«Stiamo valutando – spiega il presidente D’Andrea – se esistono i presupposti per un’azione disciplinare e se sarà il caso apriremo un procedimento. Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti: la violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche: si va dall’“avvertimento” alla “censura” per arrivare alla sospensione e alla radiazione. L’Ordine provinciale fin dal primo momento ha sostenuto la campagna vaccinale: il vaccino è uno strumento importantissimo con il quale i sanitari si possono garantire contro il Covid-19 e, di conseguenza, garantire anche i cittadini. E il green-pass si inserisce perfettamente tra i provvedimenti che si possono adottare per contenere la pandemia».

Ai media alessandrini Garavelli ha dichiarato di essere sceso in piazza per fornire chiarimenti ai cittadini e invitare a vaccinarsi. Tuttavia avrebbe anche espresso dubbi sulla vaccinazione nei soggetti under 40. La sua presenza fra i manifestanti ha suscitato reazioni anche da parte del vicepresidente della Commissione sanità della Regione, Domenico Rossi e del consigliere regionale Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di Lavoro Covid (leggi qui).

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