Vivere di un consumato amore

735 giorni dopo

Dopo due anni di dolore, durante i quali abbiamo avuto la conferma che il mondo è sempre più irrazionale e violento, il nostro sogno fragile

Laudes creaturarum

Il primo testo della letteratura italiana compie 800 anni.

Il mondo in bilico

Siamo partiti, questa estate, ci siamo svagati, convinti che il tempo della distrazione ci potesse far dimenticare i guai del mondo; magari anche speranzosi di

Il volto caldo dell’estate

Un tempo era la bella stagione, la massima espressione di vitalità degli elementi naturali, il tempo della pausa rigenerante dopo le fatiche del lavoro. Ora,

Felicità possibile

Se avevamo sperato all’inizio del nuovo millennio nelle ‘magnifiche sorti e progressive’, dopo un quarto di secolo il divario tra le aspettative e la realtà

Poesie jazz

Ho ascoltato il jazz per la prima volta da piccola, inseguendo gli Aristogatti sui tetti di Parigi. Così devo aver capito che suonare è come

Aula

Il suono della campanella dell’ultimo giorno di scuola si è appena spento. Per tutta l’estate l’umanità inquieta e mutevole dei nostri allievi non abiterà le

Quando intorno c’è devastazione

L’uomo non è mai stato capace di fermarsi in tempo per evitare la guerra, ma non ha mai neanche smesso, nei peggiori momenti storici, di

Inestinguibile amore

Alle mamme, che per prime ci hanno fatto uscire dai nostri limiti individuali, insegnandoci l’intensità delle relazioni; da loro abbiamo voluto distinguerci e con loro

L’edera

Il 12 aprile mi sono chiesta se esista il destino o il coraggio di fare delle scelte che capovolgono il corso della nostra vita. L’affinità

Vivere di un consumato amore

735 giorni dopo

Dopo due anni di dolore, durante i quali abbiamo avuto la conferma che il mondo è sempre più irrazionale e violento, il nostro sogno fragile è quello di non leggere la parola pace solo sui titoli dei giornali: sogniamo che sia concessa una speranza di vita e di libertà autentiche

Laudes creaturarum

Il primo testo della letteratura italiana compie 800 anni.

Il mondo in bilico

Siamo partiti, questa estate, ci siamo svagati, convinti che il tempo della distrazione ci potesse far dimenticare i guai del mondo; magari anche speranzosi di trovarli in via di risoluzione. Ma il mondo ancora è agitato, pieno di odio e di furia distruttiva. Come finirà? Il poeta statunitense Robert Frost

Il volto caldo dell’estate

Un tempo era la bella stagione, la massima espressione di vitalità degli elementi naturali, il tempo della pausa rigenerante dopo le fatiche del lavoro. Ora, tra ondate di caldo feroce e sempre più brevi intervalli di moderata intensità, incendi ed eventi estremi, l’estate ci assedia con la potenza distruttiva del

Felicità possibile

Se avevamo sperato all’inizio del nuovo millennio nelle ‘magnifiche sorti e progressive’, dopo un quarto di secolo il divario tra le aspettative e la realtà delle sofferenze umane è sotto gli occhi di tutti e si misura in termini di ansia, disagio e disperazione. Gli unici a scommettere sulla felicità

Poesie jazz

Ho ascoltato il jazz per la prima volta da piccola, inseguendo gli Aristogatti sui tetti di Parigi. Così devo aver capito che suonare è come scrivere e che profondi sono i legami tra il linguaggio jazzistico e quello poetico: la centralità del ritmo, il racconto di storie, il peso della

Aula

Il suono della campanella dell’ultimo giorno di scuola si è appena spento. Per tutta l’estate l’umanità inquieta e mutevole dei nostri allievi non abiterà le aule scolastiche. Dovremo attendere qualche mese per ritrovarle brulicanti di vita, leggerezza, autenticità, emozioni e sentimenti, nella convinzione che, nonostante fatica, ansie, affanni e abbandoni,

Quando intorno c’è devastazione

L’uomo non è mai stato capace di fermarsi in tempo per evitare la guerra, ma non ha mai neanche smesso, nei peggiori momenti storici, di scrivere poesie. Ha senso scrivere poesie per dire come ci si sente, quando intorno c’è devastazione? Ha ancora senso raccontare il dolore per indicare una

Inestinguibile amore

Alle mamme, che per prime ci hanno fatto uscire dai nostri limiti individuali, insegnandoci l’intensità delle relazioni; da loro abbiamo voluto distinguerci e con loro fonderci, fino a regredire a uno stato prenatale; con loro abbiamo vissuto contrasti e riconciliazioni, abbiamo provato gioie, stanchezze e dolori che governano il nostro

L’edera

Il 12 aprile mi sono chiesta se esista il destino o il coraggio di fare delle scelte che capovolgono il corso della nostra vita. L’affinità e l’amore umano, fatti di relazione e di distanza, di vicinanza e di distacco, di parole e di silenzio sono realtà troppo complicate e profonde