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Novara Calcio, la cordata sconfitta non si arrende e vuole vederci chiaro. E svela l’accordo con Barbone

Benedetto ha chiesto un accesso agli atti e contesta alcuni requisiti: «Il sindaco ha ritenuto migliore il progetto di un imprenditore che lavora nel gioco d’azzardo»

«Abbiamo chiesto un accesso agli atti per capire in base a quali elementi il nostro progetto non è stato scelto e perché secondo noi c’è incompatibilità tra l’attività di scommesse on line e gioco d’azzardo di Massimo Ferranti e il suo ruolo di referente di una società sportiva nello stesso settore. Di questo abbiamo informato la Lega nazionale dilettanti». A parlare è Enea Benedetto, titolare del progetto del nuovo Novara Calcio presentato alla manifestazione di interesse per la formazione di un nuovo club per la serie D, ma scartato dal Comune che invece ha preferito quello di Ferranti (leggi qui).

Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri a La Voce (leggi qui) e dopo una notte di riflessioni, Benedetto ha voluto tornare sull’argomento. «Il nostro progetto, partendo da Novara come seconda città più importante del Piemonte, avrebbe coinvolto tutto il territorio regionale valorizzando il settore giovanile e femminile: ne abbiamo anche parlato con l’assessore regionale allo Sport, Fabrizio Ricca, che ci ha dato il suo appoggio. Inoltre la storica Novara Calcio 1908 era l’unica società di serie C a livello europeo ad aver aderito al circuito token con l’adesione come investitori di centinaia di tifosi. La nuova società che noi avremmo costituito sarebbe nata tokizzata e questo avrebbe costituito un vantaggio: tifoseria attiva attraverso l’app e con suo rappresentante nel Cda. Inoltre non abbiamo voluto legare la nostra iniziativa ad alcun nome per non influenzare la commissione e riteniamo che le dichiarazioni del sindaco siano incomplete: ha parlato del progetto vincitore come il più serio sia dal punto di vista sportivo che di solidità economica. Non so con quali competenze sportive possa parlare; inoltre il nostro progetto, sotto il profilo finanziario avrebbe potuto contare non solo sulla mia azienda Vectorium, ma anche su Mit Energia, società capitalizzata per 10 milioni di euro».

Ma Benedetto pone l’accento anche su un altro aspetto: «Secondo noi c’è una incompatibilità tra l’attività svolta da Ferranti nel settore del calcio-scommesse e dello sviluppo di software e il suo affidamento per la formazione di una nuova società in serie D. Il Comune avrebbe dovuto controllare questo aspetto e se non l’ha fatto spero ci penserà la Federazione».

L’accusa è diretta al sindaco: «Un’amministrazione comunale non di destra e in modo particolare non della Lega non avrebbe mai scelto una persona che lavora nel giorno d’azzardo». Benedetto fa riferimento alla recente legge regionale approvata dalla maggioranza a trazione di centro destra che ha di fatto cancellato quella precedente del 2016.

Infine Benedetto svela di avere sottoscritto un accordo con Daniele Barbone, manager novarese, presidente di Novara Acqua Vco, partecipata del Comune, che da subito aveva mostrato interesse alla costituzione di una nuova società, ma due giorni prima dalla scadenza del bando ha rinunciato: «Abbiamo assorbito parti del suo progetto – aggiunge Benedetto – Se avessimo vinto la gara, Barbone sarebbe stato l’amministratore delegato della società. C’è stima reciproca e credo che insieme potremo costruire altro: la porta su Novara non è affatto chiusa. Certo che se la città continuerà a essere amministrata da persone che non hanno lungimiranza, non so cosa si potrà fare».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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