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Quasi addio alla “vecchia” maturità: il parere dei dirigenti scolastici

Tutto ruota intorno alla data del 18 maggio. Se, ma per molti l’ipotesi sembra essere decisamente remota, l’attuale emergenza sanitaria dovesse rientrare in modo tale da consentire il ritorno in aula per quel giorno, gli esami si Stato di secondo grado (la “vecchia” maturità nella sostanza) si svolgeranno in “presenza”; in caso contrario, l’attuale ordinanza ministeriale prevede l’eliminazione delle prove scritte e la loro sostituzione con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità e punteggio. In ogni caso la prova d’esame si svolgerà quest’anno alla presenza di soli commissari interni con un presidente esterno.

Quindi sono due gli scenari possibili sui quali gli istituti scolastici novaresi si stanno organizzando. Così hanno lasciato intendere Nicola Fonzo, dirigente scolastico del Convitto Carlo Alberto, Igino Iuliano del Fauser e Salvatore Palvetti dell’artistico Casorati. Più pessimista (o piuttosto… realista, a seconda dei punti di vista) Silvana Romeo dello Scientifico “Antonelli”, che vede decisamene molto più probabile, se non quasi socntata, la seconda opzione.

In ogni caso sarà una “maturità” profondamente diversa, ma non per questo «meno seria di altre», così Iuliano, «che ci sta in ogni caso vedendo impegnati in un lavoro intenso per cercare di preparare al meglio i ragazzi». Per Palvetti, «sarà importante il voto di presentazione, così da proporre al giudizio della commissione una valutazione più completa». Romeo teme in vece la possibilità che «ci possa essere una sorta di appiattimento in sede di valutazione, proprio perché a questo esame ci si arriva a conclusione di un anno scolastico pesantemente condizionato dagli avvenimenti di queste settimane».

Tutti gli istituti hanno avuto modo di mettere in campo la soluzione della “didattica a distanza”, ottenendo validi riscontri sia dagli studenti che dalle famiglie. Obiettivo fondamentare sarà in ogni caso, come hanno ricordato tutti, mettere i ragazzi nelle migliori condizioni possibili per affrontare questo importante appuntamento sul loro percorso formativo nella massima serenità.

 

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Ma se i “maturandi” stanno in qualche modo catalizzando l’attenzione maggiore, non ci si deve dimenticare degli studenti delle classi intermedie, qualcuno dei quali dovrà fare i conti, nel prossimo settembre, con il fardello di qualche “debito” sulle spalle. E se Iuliano considera prematuro fare considerazioni in questo momento, un monito arriva da Fonzo: «Il concetto del “tutti promossi” deve farci uscire da una certa ottica utilitaristica che si sta un po’ diffondendo». Nella sostanza, mai come in questa circostanza può valere l’antico adagio che prima o poi “tutti i nodi vengono al pettine”…

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Luca Mattioli

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