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Legambiente: rilasciate nel novarese 6000 api selvatiche per rafforzare l’ecosistema

Le api Osmie sono state "liberate" nei territori dei comuni di Dormelletto, Oleggio C. e Briga Novarese

Nel week end del primo maggio, sono state rilasciate complessivamente ben 6.000 api Osmie nei territori dei comuni di Dormelletto, Oleggio C. e Briga Novarese, con l’obiettivo di facilitare l’impollinazione delle piante selvatiche e di quelle spontanee.

L’iniziativa, gestita dal circolo territoriale di Legambiente in stretta collaborazione con LifeGate, che ha fornito le api, prevede il rilascio delle api selvatiche nella stagione primaverile della fioritura, in particolari zone verdi identificate nei tre Comuni che aderiscono al progetto.    

Le api “Osmie” rilasciate sono tra le specie di api selvatiche più diffuse in Europa, sono definite “api gentili” poiché non sono aggressive, sono solitarie, non creano colonie, non producono miele, ma sono fondamentali nell’impollinazione, con un’efficacia di oltre il 90% di fecondazione dei fiori visitati.

Questi insetti, proprio per la loro interazione con il mondo vegetale e per la loro diversità ecologica sono molto sensibili agli stress ambientali, di conseguenza sono considerati degli ottimi bioindicatori, ovvero sentinelle sulla qualità dell’ambiente e sulla ricchezza di biodiversità.

L’associazione ambientalista ricorda che dai servizi ecosistemici dell’impollinazione, reso dalle diverse specie di api (al mondo sono oltre 20.000) dipende circa il 75% delle colture alimentari  mondiali e queste specie ora sono in pericolo. Dagli anni Novanta ad oggi si è registrato un calo del 25% del numero di specie di api osservate e si assiste a un aumento di mortalità di api mellifere spesso superiore al 30% , causato dall’uso massiccio di pesticidi chimici di sintesi, dai cambiamenti climatici e da altri fattori nocivi.  

Le aree di rilascio delle api nei tre Comuni, partecipanti all’iniziativa sono state valutate attentamente secondo criteri precisi, in particolare l’alta valle del torrente Vevera ad Oleggio Castello, che in questo periodo vede la fioritura massiccia delle acacie, alcune zone nel comune di Dormelletto, ai confini del parco dei Lagoni, un sito di interesse comunitario parte della Rete Natura 2000 con intense fioriture di azalee e altre aree a Briga Novarese, un territorio di insediamenti industriali, ma anche con vaste zone di elevato pregio naturalistico, tra cui la valle dell’Agogna e la collina di San Colombano.

Roberto Signorelli, vicepresidente del circolo di Legambiente ha dichiarato: «In questo nuovo progetto ambientale a tutela della biodiversità, in collaborazione con LIFEGATE, ringraziamo le amministrazioni dei tre Comuni partner, con le quali abbiamo in corso diverse altre collaborazioni e come al solito hanno dimostrato tutta la loro sensibilità e attenzione per l’ambiente. Siamo convinti che l’iniziativa, sicuramente porterà importanti benefici agli ecosistemi di questi territori». 

Lajal Andreoletti, responsabile dei progetti ambientali di LifeGate racconta: «Da 20 anni LifeGate propone modelli di economia rigenerativa. Con le nostre iniziative ambientali, tra cui quelle volte a tutelare gli impollinatori – anche in contesti urbani – vogliamo diffondere una maggiore consapevolezza nelle persone, istituzioni e aziende sulla stretta interdipendenza tra gli esseri umani e la natura. Con le nostre scelte quotidiane, possiamo fare la differenza anche per questi piccoli insetti così fondamentali per la nostra sopravvivenza».

Gianluca Ubertini, vicesindaco di Oleggio C. ha commentato: «Come Amministratori di Oleggio Castello siamo ben lieti di aderire a questo interessante progetto che ha lo scopo di contribuire ad arrestare e invertire il declino delle popolazioni di impollinatori, per il loro ruolo fondamentale per la riproduzione delle piante e come base fondamentale dell’ecologia delle specie e del funzionamento degli ecosistemi. Per il rilascio delle api ci siamo concentrati sulla parte della valle del torrente Vevera che attraversa il nostro territorio, poiché è un importante corridoio ecologico di raccordo tra le colline del Vergante e la valle dell’Agogna con il basso lago Maggiore e deve essere maggiormente tutelato e valorizzato». 

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