Debito fuori bilancio e caos lavori: sui Mondiali di hockey scoppia un altro “caso De Grandis”

Tra lavori contestati e fratture nella maggioranza, il Partito Democratico chiede le dimissioni del vice sindaco e assessore allo Sport

«A volte è meglio essere dimenticati». La battuta tristemente ironica dell’ex assessore allo Sport Franco Caressa (FdI) è il riassunto plastico della commissione consiliare che si è riunita questa mattina, 30 ottobre, per discutere della proposta di delibera sul debito fuori bilancio legato ai lavori per i Mondiali di hockey che si sono svolti  a Novara a settembre del 2024, e che dovrebbe essere portata in consiglio comunale il prossimo 17 novembre. Insomma un’altra – l’ennesima – grana per il vice sindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis.

Rispetto alla prima formulazione della delibera, che parlava di 113mila euro di debito fuori bilancio, oggi è emerso un altro tassello legato ai lavori al campo da baseball di via Spreafico, inizialmente compreso nel documento e poi “scorporato” dalla versione attuale. La nuova delibera ammonta, infatti a circa 78 mila euro, perché, come ha spiegato il capogruppo del Pd Nicola Fonzo, sono stati separati 32 mila euro di cui circa 23 mila legati ai lavori di via Spreafico e circa 9 mila esclusi in quanto afferenti a lavori mai stati eseguiti o a errori tecnici. «Gli spogliatoi non sono ancora utilizzabili – ha detto Fonzo – e gli uffici dichiarano di non aver mai autorizzato gli interventi né ricevuto la relativa documentazione. Siamo di fronte a una situazione in cui è necessario accertare con chiarezza le responsabilità».

Secondo il Pd, la delibera presenta profili critici tali da richiedere una revisione prima dell’approdo in consiglio comunale. Fonzo ha richiamato anche le indicazioni della Corte dei conti, ricordando che «il riconoscimento di un debito fuori bilancio è competenza del consiglio e non degli uffici» e che «chi lo approva si assume piena responsabilità qualora l’atto risultasse irregolare o privo degli elementi necessari al riconoscimento del debito fuori bilancio». Un vero e proprio appello ai consiglieri di maggioranza, invitati a non votare “a cuor leggero” un provvedimento che potrebbe avere conseguenze amministrative e contabili anche nei loro confronti.

Il Partito Democratico ha indicato tre condizioni politiche precise per poter anche solo prendere in esame la delibera: l’accertamento delle responsabilità amministrative e disciplinari legate alle mancanze nell’iter amministrativo, l’istituzione di una commissione speciale d’indagine e l’uscita di scena del decisore politico, vale a dire l’assessore De Grandis. «Senza queste tre condizioni – ha ribadito Fonzo – la delibera perde ogni credibilità».

Il vicesindaco ha difeso il proprio operato, rivendicando i risultati ottenuti: «Negli ultimi anni Novara è diventata un punto di riferimento nazionale e internazionale, e questo non è accaduto per caso. Abbiamo scelto di investire sugli impianti, lasciando un’eredità duratura alla città». De Grandis ha riconosciuto che «alcune procedure non sono state eseguite con l’iter corretto», ma ha insistito sul fatto che «le verifiche sono state fatte» e che «la partita del campo da softball è distinta, con approfondimenti ancora in corso».

Una difesa che non ha convinto le opposizioni e che ha costretto la stessa maggioranza a prendere tempo. Il capogruppo FdI Michele Ragno, mantenendo toni estremamente prudenti, ha chiesto di integrare l’istruttoria con i pareri del responsabile anticorruzione e del direttore del personale, a seguito del parere dei revisori dei conti che suggeriscono al Comune di rivedere la formazione del personale dipendente. Una mossa che potrebbe rivelarsi infausta per il destino della delibera, dal momento che i pareri richiesti hanno un peso specifico non indifferente.

A complicare ulteriormente il quadro è arrivata la relazione del precedente dirigente del servizio, Dario Santacroce, oggi sostituito dal Elisabetta Rossi. Rispondendo alle richieste di chiarimento della nuova dirigente, Santacroce ha dichiarato di non essere mai stato informato della necessità di effettuare i lavori, di non aver emesso ordini di servizio né autorizzazioni e di non possedere alcuna documentazione in merito, aggiungendo che «la gestione operativa e l’interlocuzione con le ditte sembrerebbero essere state curate direttamente dal geometra Massimo Valdati».

Una versione che stride con quella delle imprese coinvolte. In una nota indirizzata al Comune, la LP srls scrive che i lavori furono svolti «in pieno periodo estivo, con impiego straordinario di personale e mezzi, proprio per rispondere a una richiesta urgente da parte del Comune di Novara» e che gli interventi si svolsero «sotto la supervisione del geometra Valdati e, in alcune fasi, alla presenza dell’assessore allo Sport Ivan De Grandis, che seguiva personalmente le attività e ringraziò la ditta per l’impegno dimostrato». Una seconda impresa, la GF Termoidraulica, ha invece comunicato di rinunciare ai crediti «da novarese deluso», affermando che «l’amministrazione ha parzialmente fallito la gestione dei lavori fin dall’inizio».

Due versioni, quelle dei funzionari, che si contraddicono, ma che disegnano lo stesso scenario: una catena di comando confusa, con un assessore che non poteva non sapere dei lavori e una gestione degli interventi mai chiarita fino in fondo. In pochi mesi, infatti, l’assessorato ha collezionato due delibere per debiti fuori bilancio, un tecnico allontanato per presunte irregolarità e un continuo rimpallo di responsabilità tra uffici e parte politica.

Un assessorato strategico ma sempre più fragile, tanto da diventare il punto critico della giunta Canelli. Rimane l’interrogativo che aleggia nei corridoi di Palazzo Cabrino: cosa farà ora il sindaco Alessandro Canelli con il suo vice? Perché dietro la cortina tecnica dei numeri e delle delibere, la fibrillazione della maggioranza è ormai palpabile.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Debito fuori bilancio e caos lavori: sui Mondiali di hockey scoppia un altro “caso De Grandis”

Tra lavori contestati e fratture nella maggioranza, il Partito Democratico chiede le dimissioni del vice sindaco e assessore allo Sport

«A volte è meglio essere dimenticati». La battuta tristemente ironica dell’ex assessore allo Sport Franco Caressa (FdI) è il riassunto plastico della commissione consiliare che si è riunita questa mattina, 30 ottobre, per discutere della proposta di delibera sul debito fuori bilancio legato ai lavori per i Mondiali di hockey che si sono svolti  a Novara a settembre del 2024, e che dovrebbe essere portata in consiglio comunale il prossimo 17 novembre. Insomma un’altra – l’ennesima – grana per il vice sindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis.

Rispetto alla prima formulazione della delibera, che parlava di 113mila euro di debito fuori bilancio, oggi è emerso un altro tassello legato ai lavori al campo da baseball di via Spreafico, inizialmente compreso nel documento e poi “scorporato” dalla versione attuale. La nuova delibera ammonta, infatti a circa 78 mila euro, perché, come ha spiegato il capogruppo del Pd Nicola Fonzo, sono stati separati 32 mila euro di cui circa 23 mila legati ai lavori di via Spreafico e circa 9 mila esclusi in quanto afferenti a lavori mai stati eseguiti o a errori tecnici. «Gli spogliatoi non sono ancora utilizzabili – ha detto Fonzo – e gli uffici dichiarano di non aver mai autorizzato gli interventi né ricevuto la relativa documentazione. Siamo di fronte a una situazione in cui è necessario accertare con chiarezza le responsabilità».

Secondo il Pd, la delibera presenta profili critici tali da richiedere una revisione prima dell’approdo in consiglio comunale. Fonzo ha richiamato anche le indicazioni della Corte dei conti, ricordando che «il riconoscimento di un debito fuori bilancio è competenza del consiglio e non degli uffici» e che «chi lo approva si assume piena responsabilità qualora l’atto risultasse irregolare o privo degli elementi necessari al riconoscimento del debito fuori bilancio». Un vero e proprio appello ai consiglieri di maggioranza, invitati a non votare “a cuor leggero” un provvedimento che potrebbe avere conseguenze amministrative e contabili anche nei loro confronti.

Il Partito Democratico ha indicato tre condizioni politiche precise per poter anche solo prendere in esame la delibera: l’accertamento delle responsabilità amministrative e disciplinari legate alle mancanze nell’iter amministrativo, l’istituzione di una commissione speciale d’indagine e l’uscita di scena del decisore politico, vale a dire l’assessore De Grandis. «Senza queste tre condizioni – ha ribadito Fonzo – la delibera perde ogni credibilità».

Il vicesindaco ha difeso il proprio operato, rivendicando i risultati ottenuti: «Negli ultimi anni Novara è diventata un punto di riferimento nazionale e internazionale, e questo non è accaduto per caso. Abbiamo scelto di investire sugli impianti, lasciando un’eredità duratura alla città». De Grandis ha riconosciuto che «alcune procedure non sono state eseguite con l’iter corretto», ma ha insistito sul fatto che «le verifiche sono state fatte» e che «la partita del campo da softball è distinta, con approfondimenti ancora in corso».

Una difesa che non ha convinto le opposizioni e che ha costretto la stessa maggioranza a prendere tempo. Il capogruppo FdI Michele Ragno, mantenendo toni estremamente prudenti, ha chiesto di integrare l’istruttoria con i pareri del responsabile anticorruzione e del direttore del personale, a seguito del parere dei revisori dei conti che suggeriscono al Comune di rivedere la formazione del personale dipendente. Una mossa che potrebbe rivelarsi infausta per il destino della delibera, dal momento che i pareri richiesti hanno un peso specifico non indifferente.

A complicare ulteriormente il quadro è arrivata la relazione del precedente dirigente del servizio, Dario Santacroce, oggi sostituito dal Elisabetta Rossi. Rispondendo alle richieste di chiarimento della nuova dirigente, Santacroce ha dichiarato di non essere mai stato informato della necessità di effettuare i lavori, di non aver emesso ordini di servizio né autorizzazioni e di non possedere alcuna documentazione in merito, aggiungendo che «la gestione operativa e l’interlocuzione con le ditte sembrerebbero essere state curate direttamente dal geometra Massimo Valdati».

Una versione che stride con quella delle imprese coinvolte. In una nota indirizzata al Comune, la LP srls scrive che i lavori furono svolti «in pieno periodo estivo, con impiego straordinario di personale e mezzi, proprio per rispondere a una richiesta urgente da parte del Comune di Novara» e che gli interventi si svolsero «sotto la supervisione del geometra Valdati e, in alcune fasi, alla presenza dell’assessore allo Sport Ivan De Grandis, che seguiva personalmente le attività e ringraziò la ditta per l’impegno dimostrato». Una seconda impresa, la GF Termoidraulica, ha invece comunicato di rinunciare ai crediti «da novarese deluso», affermando che «l’amministrazione ha parzialmente fallito la gestione dei lavori fin dall’inizio».

Due versioni, quelle dei funzionari, che si contraddicono, ma che disegnano lo stesso scenario: una catena di comando confusa, con un assessore che non poteva non sapere dei lavori e una gestione degli interventi mai chiarita fino in fondo. In pochi mesi, infatti, l’assessorato ha collezionato due delibere per debiti fuori bilancio, un tecnico allontanato per presunte irregolarità e un continuo rimpallo di responsabilità tra uffici e parte politica.

Un assessorato strategico ma sempre più fragile, tanto da diventare il punto critico della giunta Canelli. Rimane l’interrogativo che aleggia nei corridoi di Palazzo Cabrino: cosa farà ora il sindaco Alessandro Canelli con il suo vice? Perché dietro la cortina tecnica dei numeri e delle delibere, la fibrillazione della maggioranza è ormai palpabile.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.