Sono 35 le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Novara per le persone coinvolte a vario titolo nell’operazione “Nascondino”, conclusa dai carabinieri di Novara un anno fa con 11 misure cautelari per un gruppo di spacciatori fra i 22 e i 45 anni, senza fissa dimora, che controllava lo spaccio di stupefacenti nella zona intorno alla stazione ferroviaria di Novara – tra piazza Garibaldi, via San Francesco e viale Manzoni – con una tale sicurezza da non avere mai la droga addosso, occultandola nei tombini, nelle fioriere e nelle colonnine dell’elettricità. Si tratta per lo più di uomini di origine nordafricana, ma ci sono anche alcune donne, fra cui la ragazza del capo, che veniva sfruttata a scopo di prostituzione e in una occasione, assieme all’uomo, avrebbe teso un tranello a un cliente per derubarlo dei soldi, dopo avergli dato un appuntamento sessuale. Quasi tutti gli imputati chiederanno di essere processati con rito abbreviato.
Secondo quanto contestato dalla procura a conclusione delle indagini, avevano dato origine a una rete criminale che, attraverso operazioni continuative e con ruoli diversi, vendeva droga a numerosi tossicodipendenti, anche minorenni, in particolare cocaina e hashish. Si parla di almeno 300 cessioni nei pochi mesi monitorati dai carabinieri, nella primavera ed estate del 2024. Dalle indagini è emerso che il quantitativo mensile di stupefacente venduto era di circa 6 chili di hashish e 300 grammi di cocaina, per un profitto che poteva raggiungere complessivamente 75 mila euro al mese.
I militari dell’Arma hanno anche sequestrato 778 grammi di droga tra hashish e cocaina, l’occorrente per il confezionamento e denaro contante per 1.976 proventi dell’attività illecita. Il sistema di videosorveglianza ha ripreso gli spacciatori a pesare e vendere droga direttamente sul marciapiede. Punti di appoggio della rete, alcuni negozi etnici della zona che erano stati controllati e multati con sanzioni per circa 50 mila euro
Nel contesto dell’operazione, soprattutto grazie alle intercettazioni, erano stati scoperti anche reati “satellite”, come furti di merce in supermercati e negozi.















